Aggiornato il Settembre 6, 2013 da Il Guru dei Film
Guerre tra clan per mezzo di ninja robot in un Giappone medioevale del futuro.
In un indefinito futuro il Giappone è piombato in un medioevo feudale dominato da armi tecnologiche e ninja robot. Un clan di umani capeggiati dalla principessa Saki fronteggiano la fazione del Signore delle tenebre, una congrega di esseri meccanici guidata da un demone.
Le forze del male sembrano prevalere ma l’apparizione di un misterioso ninja guerriero porta negli uomini una nuova speranza. Per sferrare l’attacco decisivo il Signore delle tenebre fa rapire la principessa che viene condotta in un castello impenetrabile, per salvarla un gruppo di impavidi parte per una delicata e disperata missione.
“Mirai Ninja” fa parte di un progetto multimediale della Namco, la famosa corporation giapponese sviluppatrice di videogame, nello stesso anno viene infatti tratto dal film un omonimo videogioco beat’em up basato su fantasiose avventure futuristiche di ninja guerrieri. Il denominatore comune dell’operazione è il regista Keita Amemiya, anche prolifico character designer per videogame (Onimusha 2 e 3), specializzato in live action tokusatsu di personaggi celebri come Kamen Raider e Ultraman. “Mirai Ninja”, conosciuto anche come “Cyber Ninja”, è un film che mischia le arti marziali classiche giapponesi con la fantascienza, in particolare si sofferma sulla figura dei ninja che in questo caso sono dei robot e ricordano quelli visti ne “Il castello di Caglistro”, il film anime di Myazaki sulle avventure di Lupin. La pellicola rientra in pieno nel filone Steampunk nonostante sia proiettato avanti nel tempo, visto che antico Giappone e futuro tecnologico si fondono in una suggestiva commistione a tratti visionaria.
Il prologo mette subito a confronto i due schieramenti in una battaglia in cui si stagliano enormi fortificazioni-abitazioni meccaniche, si tratta di modellini in miniatura, all’occorrenza trasformate in carri semoventi in grado di sfoderare cannoni. I cyber ninja arrivano a frotte a falciare gli avversari umani con il lancio di veloci oggetti luminescenti che si scoprono giunti al bersaglio essere degli shuriken micidiali. Poco possono fare i samurai umani armati con katane caricate nel manico a pallottole (!). A creare scompiglio giunge un misterioso guerriero ninja nella foresta, irriconoscibile per il casco nero hi-tech che indossa, notiamo le somiglianze con il Predator di John McTiernan uscito solo l’anno prima, scruta infatti attraverso una soggettiva-schermata elettronica e si auto-ripara con dei gadget posti sull’avambraccio. Il ninja guerriero chiamato Shiranui nasconde una natura metà umana e metà demoniaca, in pratica è diviso tra i due mondi che si contendono la Terra ma il suo lato umano sembra prevalere e portarlo alla lotta contro i demoni.
Il film rientra nel filone tokusatsu nella scia delle serie tv “Kamen Raider”, “Guerre tra galassie” e “Megaloman”, quelle con eroi mascherati contro alieni variopinti, non è una grossa produzione e si sopperisce con diversi effetti visivi che possono essere giudicati ancora validi e curati dal direttore della fotografia Kazuo Sagawa. Il parco attori è abbastanza scarso ma il vero eroe in fondo è indistinto e nascosto dietro il costume da ninja, il guerriero nero Shiranui, compare in diversi combattimenti divertenti e fantasiosi, le coreografie sono dignitose e rientrano negli standard migliori del genere, arricchite da colpi di spade laser, salti impossibili, con decine di avversari da abbattere con arti marziali e calci volanti. La storia prevede la solita principessa da salvare e l’incursione in una fortezza presidiata dai malvagi. Tra i cattivi si segnala il cyber Anubi, un umanoide mostruoso dalla corazza bianca e una cascata di protuberanze simili a dreadlocks
“Mirai Ninja” è un prodotto veloce e ingenuo ma estremamente divertente, almeno per chi apprezza il genere con i mostri “di gomma” da sempre e per necessità cheap e i guerrieri ninja, qui proposti in una versione insolita e tecnologica, il film ha il merito di anticipare il più ambizioso e ricco “Zipang” (1990), le similitudini sono diverse. Le scenografie sono discrete e riescono in qualche modo a nascondere la povertà generale, molto carini i plastici della fortezza del male che nel finale subisce una configurazione-trasformazione in arma d’assalto. Fantasy, arti marziali, ninja hi-tech per un’avventura nel futuro nei tipici costumi dell’antico Giappone, “Mirai Ninja” mantiene queste prerogative in una durata lampo, circa 75 minuti, un piccolo film da riscoprire.
Titolo Originale: “Mirai Ninja”
Paese: Giappone
Rating: 7/10