Mission: impossible 2 (2000) di J.Woo

Aggiornato il Maggio 28, 2008 da Il Guru dei Film

Mission Impossible 2Tit.originale: Mission: Impossible II
Paese: U.S.A./Germania

Il secondo capitolo della serie con protagonista il super agente Ethan Hunt.

L’agente Ethan Hunt ([[Tom Cruise]]) questa volta deve vedersela con il collega Sean Ambrose ([[Dougray Scott]]), intenzionato a diffondere un virus letale capace di causare una disastrosa epidemia. Con l’aiuto di una sexy ladra ([[Thandie Newton]]) e di un esperto di sistemi informatici ([[Ving Rhames]]), Hunt tenta una disperata lotta contro il tempo per arrestare la minaccia.

E’ ironico notare come la decadenza di un artista, a volte, coincida con il successo di pubblico: è quello che accade in "[[Mission impossible 2]]" a [[John Woo]], il (ex)maestro del cinema action di Hong Kong. Dopo avere infiammato in passato i cuori di legioni di fans (tra cui [[Sam Raimi]] che nel ’93 produce il suo esordio americano "[[Senza tregua]]") con film-capolavoro tuttora inarrivabili come "[[The killer]]", "[[Bullet in the head]]", "[[Hardboiled]]", ecc., John Woo firma un’opera imbarazzante ed indifendibile che sfocia a più riprese nel ridicolo.

E’ triste constatare come il suo proverbiale stile sia ormai irriconoscibile(accadde già nel tanto osannato e mediocre "[[Face/off]]") piegato da sceneggiatori inetti, effetti speciali inutili ed invadenti (ad Hong Kong non li ha mai usati!) e a produttori opportunisti e senza scrupoli (Tom Cruise in primis).

Quella che un tempo si definiva la poetica di John Woo è oggi ridotta ad una farsa: dove sono finiti i personaggi "bigger than life" e la violenza catartica e purificatrice? Da quando la sua visione del mondo è cambiata cosi radicalmente? Ma soprattutto: perché le sequenze d’azione sono così brutte e patetiche?

Un tempo Woo usava il ralenti per donare ai personaggi un’aura mitica, era preparatorio e introduceva sempre a sequenze memorabili. In "Mission Impossible 2" l’effetto slow-motion viene usato per inquadrare meglio l’ultimo modello di Porsche e Audi o l’occhio chiaro di Tom Cruise, senza contare che i personaggi del film regalano battute tipo "mi hai bucato la giacca di Armani!", "mi hai sporcato le scarpe di Gucci!", all’inizio si ride poi però la depressione comincia a salire.

Il film cavalca inoltre il successo del primo "[[Matrix]]" (1999) "colpevole" di provocare danni collaterali come il Tom Cruise formato [[Bruce Lee]], che sembra far rimpiangere il pur negato [[Keanu Reeves]] del film dei Wachowski bros. Insomma un disastro che travolge le pur belle locations (Siviglia, Sidney, ecc.) mai cosi tanto sprecate come in questo caso, e la bellezza di [[Thandie Newton]] ("[[Chronicles of Riddick]]") che forse è l’unica cosa che può far sopportare la visione.

Rating: 4/10