Nella Valle della Violenza (2016)

Aggiornato il Aprile 8, 2017 da Il Guru dei Film

Nella Valle della Violenza è il western diretto da Ti West.

Il vagabondo Paul e la sua cagnetta Abbie sono in viaggio verso il Messico quando giungono nei pressi della sperduta cittadina di Denton …

Tit. Originale: In a valley of Violence
Paese: USA
Rating: 7/10

Il posto è sotto il controllo del bullo Gilly che prende subito di mira il nuovo arrivato sfidandolo in una rissa, Paul liquida subito la faccenda mettendo a terra l’avversario con un pugno. Paul però non sa che Gilly è il figlio dello sceriffo Clyde Martin, una situazione che non comporta niente di buono.

Il regista specialista in horror Ti West gioca la carta del western, un’operazione a prima vista velleitaria ma condotta con rispetto e una predilezione in linea al suo stile, in prevalenza portato al cinema di serie b nell’accezione buona del termine. Un approccio vicino a Tarantino per intenderci, con la differenza che Ti West non ha la pretesa autoriale del più famoso collega, forse anche per questo “Nella valle della violenza” è meno tedioso del pur riuscito “The Hateful Eight”. Ti West guarda agli spaghetti-western che vengono omaggiati con personaggi sgangherati, come il prete ubriacone del divertente Burn Gorman, nella grafica dei titoli di testa e nelle musiche inequivocabili. Per il regista si tratta di un passo importante in carriera, per via del cast a disposizione e per essere una produzione della lanciata Blumhouse, gli horror più famosi recenti sono tutti suoi, che a sorpresa si butta nel western.

Nella Valle della Violenza

Per sfortuna di Ti West il responso di critica e pubblico risulta piuttosto freddo per non dire peggio, la pellicola non rappresenta nulla di eclatante bisogna dire, con un budget contenuto e privo di spunti spettacolari, men che meno compaiono effetti speciali. Un film vecchio stile girato con una buona tensione che sconta il fatto di assomigliare a svariati titoli visti in precedenza, anche recenti, tanto da potere dire che sembra di vedere “John Wick” ambientato nel west. Pur nell’evidente differenza tra le due pellicole, i punti di contatto con il film protagonista Keanu Reaves ci sono. Si tratta di (un) film di vendetta, di morti ammazzati, di padri che si sobbarcano gli errori dei figli compiendo errori ancora più grandi.

Ti West bravo a gestire un cast di belle facce e richiamo, il protagonista Paul di Ethan Hawke riflette gli eroi schivi e sofferti interpretati in carriera dall’attore, non male la coppia di signorine-sorelle del west con i corpi e i volti di Karen “Nebula” Gillan, donzella opportunista, e di Taissa Farmiga, sorella della più famosa Vera, con il personaggio più interessante di giovane adolescente disperata che vede in Paul una salvezza per fuggire da quel buco nel deserto di Denton, detto “valle della violenza”. John Travolta ha i capelli lunghi e una ginocchiera ortopedica per l’interpretazione dello sceriffo Clyde Martin, divertente e funzionale quanto basta. James Ransone interpreta il vero villain della vicenda nella parte del prepotente Gilly, personaggio inquietante per gli accenni tra il patetico e il ridicolo. Menzione particolare per la cagnetta Abbie, addestrata alla grande, con il padrone Paul può ricordare la coppia similare formata da  Mel Gibson/Mad Max con il suo cane in “Mad Max 2”, viene voglia di dire la battuta che è più brava degli attori che le stanno attorno (!).

La seconda parte di una pellicola che ha il pregio di scivolare via veloce, è in pratica un prolungato duello nella cittadina spettrale di Denton che, a dirla tutta, è composta da quattro baracche in croce e una strada impolverata principale, proprio come in un caro vecchio spaghetti-western. Ci scappa qualche momento horror, del resto il regista ci tiene a far capire da dove viene, nell’arrivo di alcune esecuzioni sanguinose all’arma bianca. Buona prova per Ti West che ha avuto il coraggio di osare senza essere stato premiato.

Sciamano