Nero Bifamiliare – un film Tiromancino

Aggiornato il Aprile 13, 2007 da Il Guru dei Film

nero bifamiliareFederico Zampaglione, leader della band romana, debutta alla regia dirigendo la sua musa e compagna di vita Claudia Gerini in una commedia nera sui pregiudizi verso gli extra comunitari.

Federico Zampaglione, mente, voce e leader dei Tiromancino, per il suo debutto da regista cinematografico ha scelto il tema della diversità attraverso una vicenda che ha al centro l'insofferenza di una coppia borghese e un pò fighetta verso i loro vicini che sono un immigrato slavo e un'italiana sospettata di essere una prostituta
Nero bifamiliare si chiama questo film che mette Zampaglione sulla strada di Ligabue anche se, a differenza del celebre collega, per il quale Radiofreccia è stata una prima volta assoluta, lui è arrivato a dirigere per il grande schermo dopo aver firmato alcuni dei video della sua band.
Per la gioia degli appassionati di gossip, la protagonista è Claudia Gerini che ha raccontato di essere stata la musa di Federico che altrimenti il film sarebbe riuscito a farlo tra 10 anni.
Nero bifamiliare è una commedia nerissima, ironica, con un pò di dramma e un finale positivo. Al centro della vicenda una coppia di sposi: lui, Vittorio (Luca Lionello) è un assicuratore truffaldino; lei, Marina (Claudia Gerini) una casalinga appassionata di giardinaggio, tiratissima e sexy nel vestire, tormentata da una madre depressa (Cinzia Leone). Inseguendo il loro sogno borghese, i due comprano una villetta in una zona residenziale, in un complesso sorvegliato dal pettegolo e infido portiere Carmine (l'ex Imbalsamatore Ernesto Mahieux).
Il problema è che la loro casa confina con quella abitata da una coppia eccentrica, rispetto agli altri rispettabili condomini della zona: lo slavo extracomunitario Slatko (Emilio De Marchi) e la sua compagna italiana Bruna (Anna Marcello), che si vocifera sia una prostituta. Una coppia rumorosa, di giorno e di notte, che infastidisce Vittorio e Marina. Da qui gli inevitabili contrasti. E così, quando i ladri svaligiano la casa dei due protagonisti, lui si fa letteralmente ossessionare dall'idea che sia stato Slatko in sorta di discesa agli inferi in cui rischierà di perdere tutto.
Tanto per dare delle coordinate, Zampaglione cita come suoi punti di riferimento cinematografici Sergio Leone, Almodovar, Alex de la Iglesia. Tarantino, David Lynch, Mario Monicelli, Comencini, Argento e Bava.

Paolo Biamonte