Aggiornato il Dicembre 1, 2015 da Il Guru dei Film
Ninja – Shadow of a Tear – Il secondo capitolo della serie Ninja con le arti marziali di Scott Adkins …
Tit. originale: Ninja – Shadow of a Tear
Paese: USA/Thailandia
Rating: 7/10
Casey vive in Giappone con l’amata Namiko ma un terribile destino sta per abbattersi sulla coppia: la donna viene uccisa in casa in quello che appare come un tentativo di rapina. Casey scopre presto i presunti colpevoli e li elimina accecato di rabbia, decide in seguito di cambiare aria e seguire il consiglio dell’amico Nakabara di raggiungerlo in Thailandia. Alcuni fatti sanguinosi avvertono Casey che gli assassini stanno cercando anche lui, Nakabara inoltre gli confida una vecchia storia di rivalità tra maestri di arti marziali, tra i quali il padre di Namiko, che potrebbe essere l’origine dei mali, in particolare Casey è convinto a rintracciare Goro, un signore della droga spietato e senza scrupoli carico di vendetta per la morte di uno dei maestri.
Questo è il caso in cui si dice che ci sono una notizia bella e una brutta: la bella è che “Ninja: Shadow of a Tear” è davvero un buon film di arti marziali, la brutta è che, nonostante il titolo, non si tratta di un film con i ninja. L’originale del 2009 soddisfa meglio entrambe le prerogative ma questo sequel non è da meno per via di alcuni dei migliori combattimenti visti negli ultimi tempi, stiamo parlando di un direct to video, indirizzato soprattutto agli aficionados del genere che non hanno mancato di apprezzarlo, anche per questo è ipotizzabile l’arrivo di un terzo capitolo. Del protagonista Scott Adskins vale la pena parlare, forse il ragazzo (ma non troppo visto che i 40 sono in arrivo) si sta chiedendo da anni perché Jason Statham sì mentre lui no, come mai il collega è una star mondiale e invece lui è (ancora) relegato ai film fatti per le tv via cavo? la domanda non è poi così sconveniente visto che Adskins è più preparato e agile dal punto di vista marziale, la differenza (forse) sta nel fatto che Statham ha fascino e carisma da vendere, cose in cui invece il simpatico e aitante Adkins difetta.
Scott Adkins resta uno dei nomi di punta del cinema delle arti marziali, da alcuni anni il più emergente almeno tra i colleghi di origine occidentale, fatto che però non ha portato il grosso consenso verso le masse. L’attore ha comunque lambito il circuito che conta già diverse volte: lo si ricorda in un ruolo da cattivo ne “I Mercenari 2”, guarda caso vicino a Jason Statham, in piccole parti di film noti come “Zero Dark Thirty” e “Bourne Ultimatum Il giorno dello Sciacallo”. La dimensione più adatta per Adkins sono però i film di arti marziali vecchio stampo, senza effetti speciali, con una trama semplice da seguire e con personaggi bidimensionali, non troppo impegnativi. “Ninja Shadow of Tear” rientra nella categoria, un sequel che riporta la coppia Casey/Namiko subito spezzata nei primi minuti con un avvenimento traumatico. I toni sono duri e violenti, lo stesso Casey diviene un micidiale assassino e subito messo in azione in una serie di violenti scontri a mani nude, confronti che sono disseminati con ben poche pause: si comincia con l’aggressione ai danni di Casy da parte di due teppisti.
I combattimenti sono uno spettacolare e compatto impasto di arti marziali miste violente e veloci, in cui svetta la scattante tecnica di Adkins, a suo agio sotto le direttive del fidato regista Isaac Florentine, uno specialista del filone anche grazie ad altre pellicole prodotte insieme all’attore, oltre al primo “Ninja”, come alcuni capitoli duri e massicci della serie “Undisputed”. La pellicola è una co-produzione USA/Thailandia e si vede, gli stuntmen molto bravi e le locations sono orientali, per lo più ricavate in Thailandia, nonostante lo scenario sia in buona parte in Birmania (Nyamar). Tra gli attori inoltre si riconosce in una parte sgradevole il volto di Vithaya Pansringarm, l’inquietante Chang del coevo capolavoro “Solo Dio Perdona” (2013). La storia sembra promettente sin dal prologo, con un antefatto che riporta indietro ai conflitti bellici che hanno sconvolto il Sud Est asiatico, in cui agivano dei reparti giapponesi segreti formati da ninja!
L’intrigante retroscena non è però sfruttato, anzi, per il disappunto dei fans dei guerrieri letali abituati ad agire nell’ombra, solo dopo circa un’ora di pellicola Casey trova un vecchio deposito ninja in cui si attrezza di un costume e armi ma solo per poi liberarsene pochi minuti dopo. Delusione, anche alimentata dalle cover e poster vari inerenti il film che raffigurano Adkins vestito da ninja. Nel corso della vicenda Casey/Adkins preferisce agire come il Tom Cruise di “Collateral”, portato in giro da un tassista mezzo scemo per compiere dei sopralluoghi e sortite che sfociano sempre in scontri con diversi avversari. La sceneggiatura come si può intuire non è una gran cosa e nel finale trova il modo di ribaltare la frittata con un colpo di scena improbabile, ma in linea con i film di serie b marziali dei tempi d’oro. Uno dei figli del mitico Sho Kosugi (Enter The Ninja, Ninja Assassin), Cane Kosugi, si ritaglia il ruolo di co-protagonista nella parte di Nakabara. La serie Ninja è al momento inedita in Italia.
Sciamano