Aggiornato il Giugno 5, 2015 da Il Guru dei Film
Il nuovo film del regista di The Man From Nowhere.
Il killer Gon elimina degli obiettivi in un locale notturno ma incappa in un tragico errore e uccide senza volerlo una bambina. Gon è distrutto dal rimorso ma questo non impedisce ai suoi capi di investirlo di un nuovo compito omicida, uno scherzo del destino visto che si tratta di eliminare la madre della piccola caduta nella missione precedente.
Gon parte per eseguire il lavoro ma capisce che deve in qualche modo riscattare la sofferenza che lo attanaglia….
Sono bastati solo due film al regista sud coreano Lee Jeong-Beom per essere considerato un punto di riferimento dell’action mondiale, in particolare il precedente Man from Nowhere ha messo d’accordo tutti per tecnica esplosiva e intensità drammatica, ora atteso alla prova del terzo film uscito con il titolo internazionale “No Tears For The Dead”. Lee Jeong-Beom sente il peso che comportano la riconferma e le aspettative, si prende quindi circa quattro anni per preparare la nuova opera che appare, se possibile, ancora più dark e sofferta di Man From Nowhere, con la conseguenza di risultare meno spettacolare e ripiegata su se stessa. Si intravedono dei cedimenti in fase di sceneggiatura, dei giri a vuoto che lasciano perplessi, ma No Tears For The Dead resta un action potente e pieno di personalità.
Nella scia dei capisaldi del genere (orientale) come l’ormai lontano The Killer (1989) e il più recente A Bittersweetlife (2005), No Tears For The Dead vede come protagonista un tragico eroe immerso nella violenza, un killer che lascia intravedere spiragli di redenzione impossibili, un uomo solo contro tutti e contro il destino segnato sin dall’infanzia e suggerito da alcuni flash-back con il protagonista bambino alle prese con gli squilibri psichici della madre. Il possibile risvolto romantico di No Tears For The Dead è negato come principio, Gon avvicina la giovane donna che deve eliminare ma solo per un momento, si introduce nella sua casa, la osserva, ne è attratto. Ma sono la punizione e il rimorso a essere i sentimenti primari, la morte di una bambina non può essere cancellata. Gon aiuta la donna, una risk-manager che scopriamo coinvolta in losco giro finanziario più grosso di lei, come un’ombra ma sempre a distanza, a raffreddare il potenziale emotivo della pellicola.
No Tears For The Dead conta del carisma di Jang Dong-gun nel ruolo di Gon, il personaggio pesca nel nutrito pantheon dei killer glaciali pieni di fascino, per rimanere in Sud Corea si pensi agli eroi dannati di Lee Byung-hun (I Saw The Devil), elegante e letale, abile negli scontri corpo a corpo ravvicinati per una serie di sequenze retaggio del precedente Man From Nowhere. Lee Jeong-Beom mette in piedi una cospirazione finanziaria, a tratti anche troppo confusa, nella quale è coinvolta la giovane Mo-gyeong e causa (in)diretta della morte del marito e della sua bimba, ordita nei piani alti di una sede affaristica di un grattacielo di Seul. Il regista sembra quasi restio a incanalare la narrazione nei binari action, il prologo è però promettente con la prima entrata in scena di Gon in un locale notturno, in America, un’esecuzione raggelante che piomba da subito nel dramma.
In seguito vi sono altri momenti topici che fanno scomodare dei paragoni con alcuni classici del genere, Gon ormai stanco e divenuto una minaccia per i suoi stessi mandanti è impegnato nella splendida contesa all’interno di un condominio popolare che ricorda da vicino quella del capolavoro Time& Tide di Tsui Hark, tra l’altro da rimarcare il sanguinoso confronto con armi bianche in uno stretto corridoio, per l’abilità di tecnica di ripresa e per il montaggio. Il finale è Trappola di Cristallo ambientato a Seul, con risvolti molto più drammatici e cupi mentre lo scenario, per forza di cose, appare più tecnologico e freddo. Gon nel corso del film è braccato da alcuni colleghi che gli danno la caccia, duelli sempre più intensi che verso la conclusione portano a scene piuttosto sorprendenti nonostante le citazioni esplicite, in questo caso (la bella scena dell’ascensore) “Heat la sfida” di Mann.
Titolo originale: No Tears For The Dead (intern.)
Paese: Corea del Sud
Rating: 7/10