Aggiornato il Aprile 9, 2014 da Il Guru dei Film
Arriva il kolossal biblico di Darren Aronofsky con Russell Crowe nel ruolo di Noè e un super cast con Emma Watson, Nick Nolte, Anthony Hopkins, Jennifer Connelly e Ray Winstone.
“Il meno biblico dei film biblici”. Darren Aronofsky ha definito così il suo Noah, il kolossal da 145 milioni di dollari che racconta la storia di Noè e del diluvio ispirandosi ai capitoli della Genesi.
Aronofsky e lo sceneggiatore Ari Handel, entrambi di formazione ebraica, si sono tenuti lontani da interpretazioni religiose e, soprattutto, da tradimenti della lettera del racconto (che nelle pagine originali è ermetico).
Dio non viene rappresentato nè citato (si parla del Creatore), il Mosé di Russell Crowe è un guerriero invasato travolto da un compito immane e sconvolto dalla corruzione umana che perde quasi il senno e, sentendosi impuro, rischia di sterminare la sua famiglia.
Per quel che riguarda lo stile del racconto, Noah è molto vicino al Fantasy, più Il signore degli Anelli che I Dieci Comandamenti, qualcuno ha citato Guerre Stellari e perfino Transformers, per parlare degli Angeli Caduti rappresentati come giganti.
C’è ovviamente un clamoroso dispiegamento di effetti speciali, un’interessante colonna sonora di Clint Mansell, un super cast con Anthony Hopkins, Emma Watson, Nick Nolte, Ray Winstone (la nemesi a bordo dell’arca) e Jennifer Connelly, protagonista nel ruolo di Naameh, la moglie del patriarca, di una performance importante che rende più credibile il personaggio di Mosè, aiutando il pubblico a considerarlo un uomo di fede piuttosto che un guerriero fondamentalista (tra le battute sul film circola quella che il Noè di Crowe è il Gladiatore sotto la pioggia) posseduto dalla psicosi di punire l’umanità.
Paolo Biamonte
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