Non aprite quella porta – L’inizio

Aggiornato il Dicembre 7, 2006 da Il Guru dei Film

ImageNascita e prima impresa del clan Hewitt nel prequel che racconta come si e’ formata una delle piu’ spaventose e celebri famiglie dell’horror.

La storia di uno dei titoli che ha fissato alcuni dei canoni
dell’horror contemporaneo comincia dunque nel 1969, in piena guerra del
Vietnam. E’ allora che, vittime due fratelli con le loro rispettive
ragazze, prende il via la saga di Non aprite quella porta. Sheldon Turner e Jonathan Liebesman hanno, rispettivamente, scritto e diretto L’inizio, il prequel,
cioe’ quello che e’ accaduto prima di cio’ che abbiamo gia’ visto. E
per saperlo ci vuole uno stomaco forte. Dunque: tutto comincia nel
mattatoio comunale dove nasce Thomas,
da una mamma bulimica e un padre ignoto. Il bambino viene gettato nella
spazzatura e, siccome se la fortuna e’ cieca la sfiga ci vede
benissimo, da chi poteva essere salvato? ma naturalmente dalla signora Hewitt,
la madre del clan. Thomas ha un viso deforme e questo e’ il motivo per
cui indossera’ la sua famigerata maschera di carne. Fin da piccolo la
sua passione e’ la macellazione di qualunque creatura che gli capiti a
tiro.
Stabilito che il clan si forma nel macello comunale e dove e
come Thomas e la sua mamma abbiano affinato il loro talento di
massacratori, per vedere la prima leggendaria impresa del clan Hewitt e del super cattivo sceriffo Hoyt
dobbiamo arrivare all’epoca del Vietnam. E’ in quell’epoca che due
fratelli che devono andare in guerra ma hanno deciso di scappare in
Messico, partono per una vacanza con le ragazze a bordo della loro
jeep. Si rivelera’ la peggiore idea della loro breve vita. Una coppia
di motociclisti fa andare la macchina fuori strada. Una delle ragazze
viene sbalzata fuori ma il peggio deve ancora venire. In loro, per
cosi’ dire, aiuto arriva lo sceriffo Hoyt il quale, invece di dargli
soccorso, li porta nella fattoria Hewitt. La ragazza che era volata
fuori dalla macchina sara’ cosi’ costretta ad assistere alle spaventose
sevizie che con grande gusto, il clan pratica sui malcapitati. Se Mel Gibson in The Passion aveva tentato di trasformare la brutalita’ in catarsi (con risultati a dir poco dubbi) in Non aprite quella porta: l’inizio si simpatizza con gli Hewitt. A condizione che lo stomaco sia vuoto.

Paolo Biamonte