Aggiornato il Settembre 24, 2013 da Il Guru dei Film
Un piccolo grande western all’italiana.
L’anziano Sam Cooper incappa nel colpo di fortuna che cerca da una vita: trova una ricca vena d’oro in una miniera sperduta. La scoperta può fare gola a molti, in aiuto chiama l’unica persona di cui può fidarsi, il figlioccio Manolo che però lo raggiunge seguito da un misterioso uomo vestito di nero.
Cooper inoltre incrocia anche il compagno di rapine Mason il quale gli rinfaccia vecchi screzi. L’oro non può aspettare e si trova in una zona impervia, dopo una serie di accordi i quattro uomini si uniscono per una spedizione verso la miniera.
Il western all’italiana vive nella seconda metà degli anni 60 il massimo fulgore, le sue vie portano a film insoliti come “Ognuno per sé” di Giorgio Capitani che firma la sua opera migliore, a detta dello stesso regista ancora molto attivo in ambito televisivo. Il film è però accostato quasi sempre al nome di Fernando Di Leo che, insieme a Augusto Caminito, si occupa di una sceneggiatura ispirata e precisa come capita di rado, nel genere e non solo, nel delineare i personaggi e le tensioni psicologiche. La pellicola è un piacere per il continuo subdolo gioco di nervi intercorso tra i protagonisti per giungere a l’agognata ricchezza, un tutti contro tutti che sottintende alleanze, segreti e astuzie di ogni genere. “Ognuno per sé” ha snodi narrativi e scenografici atipici, inizia in un’isolata miniera e procede nel deserto sin nelle strade fangose di una piccola cittadina e si chiude dentro i locali di una sauna, poi come a riprendere il circolo ripercorre il percorso contrario verso la miniera.
Inutile cercare eroi solitari e pistoleri infallibili come nei film di Leone e Corbucci, i personaggi di “Ognuno per sé” sono più realistici e, se possibile, ancora più amorali e misteriosi. Il cast schiera quattro protagonisti maschili di gran livello, anche il solitamente legnoso George Hilton nel ruolo di Manolo si apprezza non poco, una prova che esalta l’ambiguità con il personaggio nero-vestito interpretato da un eccezionale Klaus Kinski. L’irascibile attore tedesco entra in scena sotto una pioggia torrenziale con un soprabito di pelle nera, quasi da nazista, entra in un saloon e ordina un bicchiere di latte (!) al barista che rimane impietrito dallo sguardo del forestiero, fantastico. L’anziano Sam Cooper ha invece il volto del grande Van Heflin, fiore all’occhiello del film, attore con la passione dell’alcool che riversa nel personaggio, in pratica perfetto nel ruolo. Lo spigoloso Mason con i baffetti è il maturo Gilbert Roland, altra vecchia gloria di Hollywood.
La prima sparatoria avviene dopo circa mezzora di film, può sembrare incredibile per uno spaghetti western, ma si tratta di un gran bel momento di cinema action ancora una volta atipico, si guardi il balletto che Mason improvvisa per distrarre gli avversari e la freddezza da killer nato di Brent il biondo, Klaus Kinski che rende vivo un personaggio fantasma, nel corso della vicenda si presenta vestito come un prete, suggerisce allusioni omosessuali con il protetto Manolo. Sam Cooper pare come il vero protagonista, o meglio, quello in cui è più naturale identificarsi, indeciso su chi fidarsi ma con la pellaccia della vecchia volpe che sa come sbrigarsela nelle brutte circostanze, molto belli anche i brevi incontri con la prostituta interpretata da Sarah Ross, nome d’arte di Sonia Romanoff, indagata da inquadrature che ne risaltano la carica sexy.
“Ognuno per sé” si difende alla grande anche dal punto di vista delle scenografie naturali, le riprese sono state effettuate in Almeria e in altri siti spagnoli, con scenari che spaziano dal deserto a montagne rocciose, la location più bella è però quella della missione abbandonata dal sinistro fascino decadente. Come i migliori western all’italiana la pellicola gode di una grande colonna sonora, sinfonica questa volta, diretta da Carlo Rustichelli che trasmette dei veri e sontuosi passaggi epici. Le polveri delle pistole si scaldano per una seconda grande sparatoria e una inevitabile resa dei conti finale. Grande film, poco visto dagli stessi appassionati del western all’italiana.
Paese: Italia/Germania Ovest
Rating: 8/10