Ouija (2014)

Aggiornato il Gennaio 13, 2015 da Il Guru dei Film

Il fortunato horror con al centro la famigerata tavoletta Ouija.
La giovane Debbie viene trovata morta suicida dopo avere trascorso sola una notte in casa …

L’amica Lane non riesce a darsi pace, non vi era alcuna avvisaglia per una tragedia simile, in cerca di un ricordo la ragazza si reca a casa di Debbie dove trova una vecchia tavoletta Ouija, usata per le sedute spiritiche. Lane convince alcuni suoi amici a presenziare a una seduta spiritica nel tentativo di contattare Debbie.

“Ouija” punta dritto per essere uno dei più brutti horror degli ultimi tempi, manca poco nell’intento che quasi ci riesce. Per sua fortuna o sfortuna, il prologo è tutto sommato decente e ottiene in qualche modo l’attenzione: una ragazza è sola nel silenzio di una casa con giardino, qualcosa la inquieta, forse quella vecchia tavola Oujia che ha da poco buttato nel fuoco, la stessa che da bambina usava per procurarsi piccoli brividi con l’amica Lane. Segue un’inquadratura di luminarie natalizie da casa fatte strisciare per terra, stacco improvviso del corpo della ragazza che si lancia a peso morto dalle scale e penzola nel vuoto nella composizione di un macabro albero di natale. Si apre il titolo del film a tutto schermo. A questo punto il consiglio è di fare qualche cosa d’altro, il resto difatti è tutta una discesa nel risaputo e nella banalità.

Se si decide di proseguire si viene a conoscenza della vera protagonista, l’amica Lane interpretata dall’emergente Olivia Cook, nonché nuova eroina horror avendo presenziato nel 2014 in altri due film a carattere fantastico: The Signal e Le Origini del Male. Il personaggio di Lane è il tipico lead character femminile horror, soprattutto quello americano, anche se non lo dimostra mai sappiamo che è una brava ragazza, una con la testa sulle spalle ed è carina ma accessibile, quest’ultima caratteristica fondamentale per avvicinare sia il pubblico maschile (per ovvie ragioni) che quello femminile, invogliato all’immedesimazione. Di solito deve affrontare forze del male non meglio specificate, cosa che capita anche in “Ouija” come la presenza al suo fianco dei soliti fidanzati, amici, e sorelle che servono per allungare il minutaggio e ingrossare la lista delle vittime.

“Ouija” segue tutti i codici del teen-horror americano e si tratta dell’opera di debutto di Stiles White che si guarda bene dall’introdurre una visione personale o differente dalla solita minestra riscaldata di luoghi comuni. White si è fatto le ossa come curatore di effetti speciali allo Stan Wiston Studios, aspetto che non appare rilevante visto il risultato circoscritto entro i soliti standard tendenti al medio-basso: ci sono blande apparizioni macabre di cadaveri, gente con le bocche cucite, orbite oculari spettrali ed effetti in computer grafica comuni visti e stra-visti. Da un horror, di solito, si chiede una cosa: fare paura. “Ouija” tenta la via più facile e utilizzata per crearla, quella di alzare il volume nelle situazioni clou, unita a rapidi cambi di inquadratura per fare comparire in campo all’improvviso i personaggi della vicenda. Nel 2014 tocca ancora sorbire certi espedienti, se non altro non è l’ennesimo mockumentary, altra pratica che ha stufato, diciamolo.

“Ouija” resta uno dei maggiori incassi horror della stagione, per la serie “misteri del cinema”, la ragione (si presume) è da attribuire alla presenza della tavoletta Ouija: oggetto più da leggende metropolitane che altro, composto da numeri e lettere in grado (si crede) di mettere in contatto i vivi con i morti,  ma anche per questo radicato nell’immaginario comune. Il film ha quindi colmato il vuoto di un rito poco o nulla sfruttato al cinema, per lo più sentito che messo in atto, riconducibile alle sedute spiritiche, al mondo dei morti che non viene mai evocato in modo convincente, piegato a una storia di maledizioni che non importano a nessuno e, anzi, provocano noia mortale. Si segnala un solo sussulto nella seconda parte, la scena vedo-non-vedo nelle ombre del solaio, e dire che di occasioni per creare scene disturbanti ce ne sarebbero state, come la lente della planchette aperta sull’aldilà, al contrario molte situazioni risultano parodistiche, degne della serie Scary Movie. Costato 5 milioni $, “Ouija” nei soli Stati Uniti ne ha incassati 50. Questo vuol dire che possono uscire altri 4 capitoli con il medesimo budget, senza incassare un dollaro, e risultare ancora in attivo. Trascurabile a dir poco ma “Ouija” è stato un grande affare.

 Tit. originale: “Ouija”

Paese: USA

Rating: 4/10