Aggiornato il Ottobre 31, 2016 da Il Guru dei Film
Ouija – L’Origine del Male è il secondo capitolo della saga sulla nefasta tavoletta Ouija …
Tit. Originale: Ouija – Origin of Evil
Paese: USA
Rating :7/10
1965, la giovane vedova Alice sbarca il lunario organizzando, con l’aiuto delle due figlie, false sedute spiritiche, un modo per attirare clienti creduloni pronti a scucire dollari pur di avere un segnale dai cari estinti. Per accrescere l’attività Alice porta in casa una tavoletta Ouija per comunicare con i morti, un gioco che sembra attirare la piccola Doris, quello che sembra un divertente diversivo si trasforma in un incubo visto che la bambina entra in comunicazione con una realtà buia e terrificante.
Gli ottimi incassi del primo “Ouija” inducevano a pensare all’arrivo di un sequel che non si è fatto troppo attendere, Ouija – L’Origine del Male consolida l’uscita sotto il periodo di Halloween per puntare a nuovi successi. A destare interesse è il cambio di regia in favore dell’emergente Mike Flanagan, uno dei pochi registi horror in giro sopra la media, e di questi tempi non è poca cosa, chiamato a risollevare le sorti artistiche di una saga non irresistibile, visto l’esito mediocre del precedente capitolo diretto da Stiles White. Altro motivo suggestivo è l’ambientazione collocata negli anni 60, un salto indietro rispetto agli avvenimenti conosciuti che porta il film di Flanagan a essere considerato come un prequel, il collegamento narrativo è suggerito dal personaggio di Lina Zander, in questa occasione una teenager interpretata da Annalise Basso.
Flanagan ha diretto alcuni dei migliori horror di questi anni, quali Oculus, Imsonia, Il terrore del silenzio, con Ouija – L’Origine del Male si conferma un regista abile nell’infondere inquietudine in ambiti circoscritti, dentro a case con piccoli nuclei familiari minacciati da forze maligne. Ancora un film a piccolo budget, pochi attori e un’atmosfera riuscita, una costruzione con scarni ma efficaci elementi scenografici indirizzata a svelare i retroscena dell’energia maligna che imperversa sull’abitazione dei protagonisti. La pellicola sconta una mancanza di originalità, inoltre si può accostare al similare e coevo The Conjuring 2, ma i rimandi al cinema horror d’epoca anni 70 sono riproposti con naturalezza e portano agli immortali Omen il presagio e L’esorcista, per quest’ultimo Flangan non esita a inserire la sequenza-citazione del prete che si presenta davanti alla casa maledetta.
Un sussulto nel sapere che il prete in questione è interpretato da Henry Thomas, il piccolo Elliot di E.T. l’extraterrestre (1982) ora è irriconoscibile, il personaggio ha una liaison (platonica) con la protagonista femminile di Elisabeth Reaser che interpreta la giovane madre inventatasi finta medium con la collaborazione delle figlie aiutanti, carina e ottima attrice si sta prendendo un sacco di soddisfazioni in serie tv di successo. In un horror di questo tipo è però fondamentale la presenza di una piccola vittima capace di calamitare l’attenzione, ricopre la parte al di sopra delle aspettative Lulu Wilson, già veterana nel genere dopo Liberaci dal Male (notare l’originalità dei titoli italiani) e Annabelle 2 (in arrivo): è Doris, la bambina entrata in contatto con l’aldilà grazie a un gioco da tavolo sugli spiriti.
Dopo una prima parte rigorosa, senza concessioni a effetti speciali particolari, Ouija – L’Origine del Male – targato Blumhouse Production – si imprime in scenari violenti, compare anche un richiamo alla scena d’impiccagione del primo capitolo, e tenebrosi, con inserti digitali (inevitabili) ma ben radicati a un terrore reale e tangibile, più spaventoso di pindariche fantasie. La famigerata tavoletta Ouija resta sullo sfondo, utilizzata in brevi e canoniche sequenze di evocazione, cosa che non impedisce di provare lungo tutta la vicenda una costante inquietudine se non veri propri salti sulla sedia, provocati più che altro da furbe situazioni jump-scare, meglio costruite del solito. Il prossimo film di Flanagan sarà l’adattamento de “Il gioco di Gerald” di Stephen King, del resto chi vuole consacrarsi nel genere deve passare dalle parti del Re.