Paranormal Activity – Così ho spaventato Spielberg

Aggiornato il Febbraio 4, 2010 da Il Guru dei Film

Film: Paranormal Activity

Arriva da noi il nuovo fenomeno dell’horror, un film costato 15 mila dollari che ha sbancato il botteghino americano. Una giovane coppia passa il week end in casa e decide di lasciare una telecamere sempre accesa per scoprire che tra quelle mura c’è qualcosa che porta all’orrore.

 

Eccolo dunque il film-fenomeno costato 15 mila dollari che ha sbancato il botteghino Usa. Paranormal Activity ha ormai già superato i confini cinematografici, guadagnandosi l’etichetta di nuovo Blair Witch Project.

La storia la conoscete tutti: una giovane coppia decide di trascorrere un week end in casa e ha la malaugurata idea di lasciare sempre accesa una telecamera. La casa si rivela una haunted house, cioé l’abitazione posseduta da presenze maligne che popolano il cinema horror. Naturalmente, trattandosi di un film da 15 mila dollari, le presenze non si vedono ma si avvertono. La telecamera filma e registra tutti gli strani movimenti e gli orribili suoni che vengono prodotti e che sono un indizio di un’attività paranormale di cui non c’è una traccia materiale se non nella paura dei protagonisti e nell’angoscia dello spettatore.

Il regista Oren Peli è un ex programmatore israeliano che si è trasferito negli Stati Uniti in cerca di una vita più sicura e che ha investito in questo film tutti i suoi risparmi, utilizzando la sua vera casa come set. Lui stesso, che ora sta girando un film di fantascienza, Area 51, e che naturalmente è atteso dal sequel, ha raccontato di essere rimasto sorpreso dal successo di culto che Paranormal Activity ha cominciato a riscuotere a Los Angeles ma che la vera svolta è avvenuta quando Steven Spielberg lo ha visto e ne è rimasto terrorizzato. Ovviamente con questo imprimatur il film è entrato nel grande circuito fino a conquistare la vetta del box office.

Film: Paranormal Activity

Certo è difficile spiegare un successo di tali proporzioni. Sicuramente Paranormal Activity risponde a dei requisiti tipici di quest’ epoca in cui la tecnologia permette a chiunque di realizzare un film e Internet ha trasformato l’espressione per immagini in un linguaggio di uso quotidiano.

A questo si aggiunga la popolarità dell’horror in tutte le sue declinazioni. Qui l’idea – che nasce anche dalla necessità perché con 15 mila dollari non si può certo aspirare a effetti speciali – è che la paura nasce in assenza, la casa abitata potrebbe anche essere una paranoia dei protagonisti. Ma chi ha il coraggio di scoprire se ci sono i fantasmi davvero?

Non è un caso che lo spunto di partenza sia autobiogarfico e che, come ha raccontato Oren Peli, è il frutto della paura che provava da piccolo ascoltando di notte i rumori della casa dove trascorreva le vacanze. E chi di noi non ha avuto le stesse paure? Chi di noi non ha mai temuto che un rumore nel buio potesse nascondere una presenza malvagia?

E’ un classico meccanismo di identificazione, in questo caso con un gioco (filmo il week end con la fidanzata) che, come da manuale, si trasforma in un dramma. E poi c’è la voglia di emulazione. Pensate a quanta gente c’è, ogni giorno nel mondo, che sogna di sbancare il mondo con 15 mila dollari, quanti ragazzi in questo momento stanno girando un film con quattro soldi (euro, yen, dollaro, fate voi) convinti di farcela. C’è solo una cosa da fare: mettere paura a Spielberg.

Paolo Biamonte