Aggiornato il Ottobre 20, 2016 da Il Guru dei Film
Terzo lungometraggio per Roan Johnson che con Piuma, presentato alla Mostra di Venezia, affronta il tema importante dell’arrivo, inatteso, di un figlio.
Ferro e Cate sono due diciottenni alle prese con l’esame di maturità e con il viaggio estivo che hanno da sempre sognato, ma c’è qualcosa di ben più importante che li aspetta: la nascita di un figlio che inevitabilmente sconvolgerà le loro giovani vite.
Questo il plot di Piuma, terzo film di Roar Johnson che il regista ha iniziato a scrivere nel 2014, all’età di quarant’anni, insieme alla sua compagna Ottavia Madeddu in collaborazione con altri due sceneggiatori, Carlotta Massimi e Davide Lantieri.
Ed è stata proprio grazie a questa esperienza creativa che Johnson ha superato la sua paura di fare un figlio, diventando padre di Jacopo appena due anni fa: “Ho iniziato a scrivere questa storia con Ottavia, Davide e Carlotta perché condividevamo con la maggior parte della nostra generazione una grande paura: fare un figlio. La cosa più naturale del mondo è diventata paradossalmente una complicazione impossibile. In questo tempo e in questo paese diventare genitori sembra essere non tanto l’inizio di una nuova vita, quanto la fine di una vecchia”.
L’aspetto strettamente autobiografico però è stato superato a favore di una storia più “estrema” che rende più forte e coinvolgente l’impatto emozionale del film, come spiega ancora lo stesso regista: “La chiave per raccontare questo nostro conflitto personale e allo stesso tempo farlo diventare un film è stata trovare una storia come quella di Ferro e Cate. Perché se è un problema diventare genitore a trentacinque anni, figuriamoci a diciotto con il mondo fuori che ti ripete che stai facendo la più grande cazzata della tua vita!”
Certamente Roan Johnson conosce bene le dinamiche di certa commedia italiana e il prodotto che presenta ha tutti gli ingredienti per ottenere consenso da parte del pubblico giovanile con uno stile leggero e dialoghi brillanti.
Intanto, in attesa del verdetto della sala, Piuma è stato accolto con favore dalla critica del Festival di Venezia grazie alla spontaneità e bravura dei giovani interpreti, Luigi Fedele (Ferro) e Blu Yoshimi (Cate) su tutti, ben coadiuvati da un cast di attori esperti.
Paolo Piccioli