Aggiornato il Febbraio 25, 2009 da Il Guru dei Film
Il primo capitolo di una serie di successo con protagonista l’eroico Jackie Chan. Action-comedy made in Hong Kong ai massimi livelli.
Chan Ka Kui (Jackie Chan) è uno spericolato agente della polizia di Hong Kong a cui viene affidato il compito di proteggere la bella Selina (Brigette Lin), una testimone chiave per il processo al potente malavitoso mr. Chu. Il criminale architetta insieme alla sua gang una trappola per coinvolgere Ka Kui nell’omicidio di un poliziotto ed, allo stesso tempo, eliminare la scomoda Selina. Ka Kui però è un osso duro che sembra soccombere solo davanti alla sua gelosa fidanzata May (Maggie Cheung).
“Police Story” si apre con un’enorme retata organizzata dalla polizia nei pressi di una baraccopoli, i criminali guidati da mr. Chu tentano una fuga in macchina prontamente inseguiti dall’agente Ka Kui, i mezzi si lanciano da una collina attraverso le abitazioni fatiscenti distruggendo, tra esplosioni e detriti, praticamente ogni cosa che incontrano sul loro passaggio. Un inizio coi botti clamoroso eseguito senza alcun effetto speciale, è bene sottolineare, che prosegue incessante lungo tutta la pellicola.
Jackie Chan all’apice della sua carriera come attore torna ancora dietro la macchina da presa, due anni dopo il capolavoro “Operazione Pirati” (1983), e firma uno dei suoi migliori film in assoluto, pieno di stunts sempre più temerari tra i quali non si può non citare l’inseguimento “al volo” di un autobus, arpionato da Jackie con un ombrello(!) usato per arrampicarsi sul grosso mezzo in corsa.
“Police Story” rinnova l’irresistibile carica comica del funambolico autore-attore che si ritrova invischiato in un triangolo amoroso semi-serio con le due interpreti femminili del film, non due attrici qualunque: l’indimenticabile Brigette Lin (“Ashes of time”, “The bride with white hair”) e una giovanissima e splendida Maggie Cheung (“As tears go by”, “In the mood for love”).
Ka Kui è un poliziotto esemplare quanto un imbranato totale nella vita privata, anche sfortunato bisogna dire, difatti incorre in una serie di equivoci e sconvenienti doppi sensi causati dalla presenza dell’affascinante Selina che fanno andare su tutte le furie la fidanzata May, Maggie Cheung corruccia il suo magnifico visino praticamente per tutto il film, una combinazione di gags molto divertenti che si inseriscono alla perfezione nei lunghi intermezzi d’azione: il collega mascherato di Ka Kui che entra nella casa di Selina per spaventarla (un omaggio al cinema slasher americano?), le sequenze della doccia con Ka Kui che parla della fidanzata senza sapere della sua presenza e quella fantastica delle telefonate al centralino del distretto di polizia.
La pellicola macina ad un ritmo indiavolato e quando arrivano i primi combattimenti a base di kung fu si strabuzzano gli occhi per la devastante potenza che sprigionano, in particolare quelli inscenati nel finale all’interno del centro commerciale sono letteralmente da applausi, furibondi e spettacolari nelle loro ardite coreografie, senza contare le pazzesche cadute degli attori tra i quali lo stesso Jackie Chan che si lancia da un altezza di circa 25 mt. lungo una pertica che finisce nel vuoto (la sequenza viene ripresa in replay per ben 3 volte, un’esagerazione).
Come è consuetudine nei titoli di coda sono riproposti gli stunts più pericolosi e i danni fisici riportati da Jackie durante la lavorazione, il film è un grosso hit al botteghino che genera diversi sequel (“Police Story 2”, 1988, “Police Story 3: supercop”, 1992) di poco inferiori all’originale mentre “First Strike: Police Story 4” (1996) rientra nei film prodotti con l’intento di conquistare anche il pubblico occidentale. Nel 2004 esce “New Police Story” ma il personaggio di Chan non si chiama più Chan Ka Kui.
Jackie Chan se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.
Titolo Originale: “Police Story”(ingl.)
Paese: Hong Kong
Rating: 9/10