Pompei (2014)

Aggiornato il Marzo 3, 2014 da Il Guru dei Film

pompeiIl film catastrofico in 3D diretto da Paul W.S. Anderson.
Pompei, 79 d.C., il destino dello schiavo Milo si incrocia con quello della bella Cassia, la giovane figlia di una ricca famiglia, la loro fortuita conoscenza contrasta i voleri di un avido senatore romano che brama le grazie della ragazza.

Milo, destinato a battersi nell’arena come gladiatore, farà di tutto per proteggere la sua amata mentre oscuri segnali di distruzione provengono dal vicino vulcano, pronto a risvegliarsi con effetti devastanti.

 

Cercate una storia originale con dei bei personaggi, magari anche una accurata ricostruzione storica? ecco, avete sbagliato entrata. “Pompei” non vuole tediare nessuno con tutto questo, esistono i documentari, le ricerche storiche e le vere rovine di Pompei per approfondire, qui invece c’è solo intrattenimento spettacolare, divertimento, distruzioni e un giocoso ritorno al genere peplum e, in secondo luogo, al catastrofico denso di effetti speciali. Paul W.S. Anderson è uno dei più onesti registi in circolazione, il suo cinema è più vicino a un parco di attrazioni che a un film francese della nouvelle vague, salvo poi attraversare i generi con una disinvoltura e preparazione che molti si sognano e non vogliono riconoscergli (la serie Resident Evil  resta un faro nel cinema horror del nuovo millennio, piaccia o meno). “Pompei” è il film con il più alto budget a disposizione in carriera per Anderson, 100 milioni di $, la buona occasione per mettere in piedi una distruzione di massa ambientata nella mitica Pompei, distrutta dal famoso cataclisma del 79, d.c. documentata da Plinio, uno dei testimoni, citato a inizio pellicola.

 

“Pompei” è il classico film nato per sfruttare gli effetti tridimensionali del 3D, i quali si possono apprezzare in maggiore misura nella seconda parte della pellicola quando il disastro incombente esplode in tutta la sua fragorosa forza, il prologo invece introduce tutti i principali interpreti, denotando un senso cupo che tutto sommato risulta sorprendente, qui non si scherza, si muore per niente e anche in modo abbastanza brutale. E stiamo parlando di un film PG-13, quindi senza una goccia di sangue mostrato, eppure non si va troppo per il leggero, l’inizio addirittura sembra quello di “Conan il barabaro” (1981), la citazione appare evidente, con il massacro degli abitanti del villaggio, in cui periscono anche i genitori del giovane protagonista che scampa per miracolo sino a trovarsi schiavo, pronto per essere usato come un gladiatore nelle arene dei dominatori romani. Il virgulto cresce con la faccia e gli addominali di Kit Harington, noto per la serie di “Games of Thrones”, che non sarà un grande attore ma che non manca di bella presenza e per menare i romani inoltre va più che bene, come nella prima scena sotto una pioggia battente dentro un’arena fangosa della futura Londra. Sì, il film ha questo vezzo di avere origini da quelle parti, insomma l’eroe è Milo, un barbaro della perfida Albione!

 

 

 

 

pompei

 

Lo schiavo Milo viene trasferito in lidi più importanti per essere sfruttato nei combattimenti, in questo caso Pompei, che non è affatto ricostruita male, tutta in computer grafica e qualche teatro di posa in green screen. C’è una bella atmosfera, dei bei costumi, dei romani cattivissimi che sono pure malvisti dai pompeiani al punto da girare loro le spalle in segno di dissenso. Tutti devono fare i conti infatti con il senatore romano Corvus, gran nome(!), di Kiefer Sutherland che si diverte un mondo a fare il bastardo. Corvus è giunto a Pompei per un secondo fine, non tanto per stringere accordi commerciali con il ricco Severus (Jared Harris), quanto per allungare le mani sulla bella figlia dell’uomo, la giovane Cassia di Emily Browning (Sucker Punch), la quale rinverdisce la tradizione del fascino delle donne del Peplum. La ragazza a sua volta si è invaghita di uno schiavo muscoloso, guarda caso Milo, conosciuto in un singolare incidente a cavallo. Tutto questo mentre il vicino Vesuvio comincia a borbottare, ottime le sequenze aeree del cono infernale, e i terreni intorno a sollevarsi con preoccupanti conseguenze. “Pompei” in fondo restituisce l’ineluttabilità degli eventi, riduce la condizione umana a pura attività incidentale, qualcosa di più grande e inarrestabile sta per arrivare, e nulla sarà più come prima.

 

La componente sentimentale è distribuita con sufficiente efficacia, tra Milo e Cassia intercorre più una tensione platonica, del resto uno è uno schiavo e l’altra la figlia dell’uomo più ricco della zona, insomma le occasioni per vedersi non sono molte, nel frattempo arrivano anche le prime mazzate tra gladiatori e l’incontro con il gigante buono e nero, forse lo stereotipo più fastidioso dell’intero film, interpretato da Adewale Akkinnuoye-Agbaje, un gladiatore che avrà modo di stringere un patto con Milo. Si può dire lo stesso dell’aiutante schiava nera di Cassia, quel gran pezzo di figliola di Jessica Lucas. Nel cast anche Carrie Ann-Moss che non compare molto ma ha una bella parte come madre preoccupata di Cassia, inoltre l’aspetta una notevole scena drammatica. “Pompei” ricorda “Il Gladiatore”, era scontato, ma anche “John Carter” nelle sequenze dentro all’arena, con i gladiatori legati con le catene e gli scontri serrati. Qui una mazza ferrata è fatta roteare verso il pubblico come in una scena simile di “Resident Evil Afterlife”. Anderson inoltre in “Resident Evil Retribution” aveva fatto le prove per una catastrofe quando un’inondazione incontrollata invadeva la base della Umbrella. In “Pompei” compare, oltre al cataclisma vulcanico, uno tsunami devastante che sconvolge la costa e il porto della città.

 

Gli effetti speciali sono piuttosto ricchi e martellanti, la citazione identica da “L’alba del giorno dopo” con la nave che viene trascinata nelle vie cittadine si poteva evitare ma è di sicuro effetto, Emmerich con tutti i film catastrofici che ha fatto del resto incombe, per chi ama il genere il secondo tempo è piuttosto divertente ed elaborato, con distruzioni assortite, esplosioni, materiale lavico scagliato come meteore infuocate in ogni direzione. I protagonisti intanto hanno trovato il modo di iniziare una faida sanguinosa, con duelli e salvataggi, mentre tutto crolla intorno, Anderson da far suo sa bene come incanalare l’azione spettacolare, salta fuori anche una corsa con le bighe, non ci si annoia un secondo e poi arriva il finale. Si può dire tutto di questo film, molti lo troveranno becero, banale, pazienza, ma il finale è un grande tocco di poesia e romanticismo, e chi l’avrebbe mai detto, da parte di Anderson? Solo la scena finale vale il prezzo del biglietto, davvero molto bella e toccante, la colonna sonora sino ad allora quasi anonima poi riesce a risultare grandiosa.

 

 

 

Tit. Originale: Pompeii
Paese: USA, Germania, Canada
Rating: 7/10