Aggiornato il Luglio 29, 2010 da Il Guru dei Film
Il problema riguarda una storia non-sense e una sceneggiatura talmente piena di luoghi comuni da fare arrossire, del resto reclutare un gruppo di brutti ceffi specializzati in armi e tecniche omicide è uno degli espedienti più sfruttati dei b-action-movie, accolti da sbadigli abbiamo quindi i protagonisti: un trafficante messicano (il grande Danny Trejo qui sprecato in un’apparizione lampo), un super soldato russo, una cecchina israeliana, uno yakuza, un condannato a morte, un guerrigliero africano, un mercenario (Adrien Brody) e un medico che all’apparenza sembra un pesce fuor d’acqua. Alcuni di essi sono chiare speculazioni dei personaggi del primo film, lo yakuza è modellato sul soldato indiano di Sonny Landham, mentre Il leader è il Royce di Adrien Brody ("Il pianista", "Splice") che risulta un altro boccone duro da digerire, l’attore si prodiga infatti in un’improbabile incarnazione di eroe duro e massiccio che fa rimpiangere lungo tutto il film il mitico Dutch di Swarzenneger, Brody non è certo conosciuto per la prestanza fisica, per l’occasione ha acquisito diversi chili di massa muscolare che verso la fine viene inquadrata con insistenza, scelta molto discutibile, con il risultato di fare provare più ilarità che ammirazione. Insomma uno dei casi di miscasting più clamorosi degli ultimi anni.
A un certo punto salta fuori anche Larry Fishburne ("Matrix Reloaded"), il suo personaggio di infiltrato ha il compito di spiegare nozioni tutto sommato inutili sul mondo dei Predators, ormai il pubblico deve essere imboccato anche in un film di alieni cattivi in lotta contro uomini disperati. L’ambientazione varia ben poco, si intravedono gli interni di un’astronave-laboratorio ma poi si ritorna nella foresta per una resa dei conti che ha il merito di essere movimentata e priva (quasi) di inutili dialoghi. Non viene risparmiato il finale aperto a un eventuale sequel, già annunciato dallo stesso Rodriguez visto i buoni riscontri al botteghino. La colonna sonora è in pratica identica a quella concepita da Alan Silvestri per il film del 1987, il compositore questa volta è John Debney che ottiene un certo effetto con il minimo sforzo: una massima che vale per l’intera pellicola. Da "Predators" era lecito attendersi qualcosa di più consistente.
Titolo Originale: "Predators"
Paese: USA
Rating. 6/10