Aggiornato il Luglio 16, 2013 da Il Guru dei Film
Jason Stathman nel remake di un vecchio film con Charles Bronson.
Arthur Bishop è un sicario infallibile al soldo di una potente organizzazione criminale. Arthur è il migliore nel suo campo, esegue con meticolosità ogni contratto per uccidere sino a quando i suoi capi gli ordinano di eliminare Harry, l’unico che si possa definire suo amico.
Arthur incontra Steve, il figlio di Harry, un tipo sbandato il quale ignora che l’uomo gli ha ucciso il padre e vuole anch’egli divenire un killer. Arthur è riluttante ma anche per alleviare il senso di colpa inizia ad addestrare il ragazzo nella difficile professione di assassino.
A volte capita che dei pessimi registi diventino nel corso degli anni dei discreti mestieranti, è difficile ma nella casistica rientra Simon West, un passato fatto di pellicole anche note ma dallo scarso valore come “Con Air” (che ha comunque i suoi estimatori) o l’adattamento del primo “Lara Croft: Tomb Raider”. Di recente West è tornato agli onori delle cronache con lo scatenato “I Mercenari 2”, uno dei migliori action recenti, per una regia affidata da Stallone dopo il propedeutico “The Mechanic” diretto l’anno precedente e con protagonista l’immutabile Jason Statham. Perché bisogna sempre puntualizzare che questo “The Mechanic” è più che altro un film di Jason Statham, West riesce comunque a mettere in piedi un action energico e convincente senza esagerazioni particolari, un film di killer glaciale ma allo stesso tempo divertente. Non sembra ma è merce rara, si veda il coevo e similare “Killer Elite”, sempre con Statham, più altisonante ma meno riuscito.
Grande prologo che mette in mostra le tecniche furtive di omicidio di Arthur, il killer si intrufola in una villa per eliminare un trafficante attorniato da guardie armate: la scena allestita nella piscina è un piccolo lampo di genio, non si dimentica. Sembra di essere in una nuova versione live-action di “Hitman” o di “Diabolik”, il personaggio dei fumetti italiano poi sembra aleggiare dato che, più avanti, compare una fiammante Jaguar E dentro un garage. Le scene d’azione pur non essendo numerose son ben disseminate e girate con eleganza, belle pulite e sempre con una tensione realistica e credibile, non siamo dalle parti di “Missione Impossibile”, anche se la scena nel grattacielo possa ricordare le evoluzioni impossibili (appunto) di Tom Cruise. Jason Statham interpreta Arthur, l’attore è più imperturbabile e ombroso del solito al punto che nei capitoli della serie “I Mercenari” al confronto pare un pagliaccio, anche solo per questo impagabile e divertente, per chi invece non regge in generale l’attore allora è meglio stare alla larga. Tra un omicidio e l’altro Arthur frequenta una sorta di modella (prostituta? non è chiaro) che incontra sempre in un locale, all’uomo bastano solo degli sguardi, non parla, del resto Jason Statham non deve chiedere mai, brevi ma notevoli le conseguenti scene di sesso.
Jason Statham
“Professione Assassino” è un remake di un film del 1972 con il mitico Charles Bronson, ora con tutti i dovuti rispetti al grande attore scomparso, nel suo “piccolo”, chi altri meglio di Jason Statham poteva immedesimarsi nel ruolo? del film originale rimane la struttura intrigante della trama, seppure prevedibile e usurata, a conferire quello stampo classico tipico del genere a un film tutto sommato snobbato e poco recepito dalla critica. Peccato perché la coppia Jason Statham-Ben Foster è un continuo oscillare di tensione psicologica, ancora prima di scontro fisico, retta dal segreto lacerante dell’omicidio della persona che li unisce. Donald Sutherland interpreta l’anziano Harry McKenna, una breve parte ma piuttosto forte e scioccante (sopratutto per chi non ha letto la trama). Ben Foster (Pandorum) emerge come co-protagonista nel ruolo di Steve McKenna e regge il confronto con Statham, molto bella (violenta) la sequenza che lo vede impegnato nell’omicidio di un sicario omosessuale.
Per parafrasare il titolo originale la pellicola soffre di una meccanicità che culmina verso il finale, Arthur dovrà vedersela un po’ con tutti, nel frattempo la storia è scandita da nuovi contratti per uccidere e rivelazioni che rimettono in ordine i misteri e gli inganni, l’azione resta sempre ben dosata e ci scappano delle belle sparatorie. Pretendere introspezione è fuori luogo, forse è anche inutile dirlo, ma aspettarsi degli slanci di qualsiasi genere dal personaggio di Statham è impensabile, questo è il limite ma anche il pregio dell’eroe interpretato dall’attore nei suoi film: sempre lo stesso duro, intercambiabile, molto violento ma in fondo con un senso di giustizia profondo. “Professione Assassino” è un solido action che supera la media dei film di Statham, per lo meno si può accostare ai suoi più riusciti come la serie “Crank”, senza scomodare “I Mercenari”, di un altro (alto) livello. Il potenziale per il sequel c’è tutto ma la scarsa accoglienza ai botteghini indica il contrario.
Tit. Originale: “The Mechanic”
Paese: USA
Rating: 7/10