Aggiornato il Settembre 10, 2009 da Il Guru dei Film
Terzo adattamento live-action del personaggio Punisher tratto dai fumetti Marvel.
Frank Castle (Ray Stevenson) ex istruttore delle forze speciali di polizia, meglio conosciuto come Punisher, è un vigilante votato alla caccia dei peggiori criminali dopo avere assistito impotente allo stermino della sua famiglia in un parco.
Castle si introduce nella casa del boss mafioso Gaetano Cesare e compie un massacro a cui scampa lo spregiudicato nipote Billy Russotti che in un successivo incontro ravvicinato con il Punitore esce sfigurato nel volto. Billy si sottopone a un’operazione chirurgica che invano nasconde un aspetto mostruoso, decide quindi di farsi chiamare Jigsaw e giura vendetta al Punitore caduto nello sconforto per avere ucciso un agente infiltrato tra gli uomini del criminale.
Punisher è uno degli eroi dei fumetti più riconoscibili e amati ma sembra destinato ad essere uno dei più difficili da riprodurre sul grande schermo al punto da consolidare la regola , come sempre più spesso accade, che dice più o meno "quello che funziona su carta non sempre rende su pellicola", le precedenti esperienze di "Punisher" (1989) e "The Punisher" (2004) lo testimoniano per motivi diversi e anche il recente "Punisher War Zone" non è esente da gravi pecche, pur segnalandosi come la trasposizione più fedele del violento vigilante targato Marvel. Ancora una volta la controversa figura del giustiziere con il teschio sul petto mette in crisi gli sceneggiatori, ben tre in questo caso, al punto da mitigare il potenziale dell’eroe costretto a compiere massacri insensati in una storia debole priva di pathos.
La regista Lexi Alexander ("Hooligans") limita i danni con un piglio violento e diretto che alla fine risulta l’asse portante dell’intero film, "Punisher War Zone" è un bloodfeast ricco di teste che esplodono e schizzi di sangue assortiti, una galleria di situazioni macabre che fa impallidire numerosi horror odierni in termini di efferatezze. Un altro punto a favore è la somiglianza fisica dell’attore Ray Stevenson ("Outpost") con il Frank Castle cartaceo, lo spirito del Punitore però resta indefinito e lontano dalla carica iconoclasta apportata sulle pagine dal noto autore Garth Ennis nell’ultimo decennio. Frank Castle in "Punisher War Zone" è un vigilante intercambiabile che cade in siparietti patetici (orrore!) nel momento in cui incontra una giovane vedova con figlioletta indifese, salvo poi diventare un emulo di John Matrix (Arnold Swarzenneger) in "Commando" (1985) con tendenze degne di Batman: vive in una "caverna" nella metropolitana e ha amici nella polizia senza dimenticare un aiutante tuttofare di nome Micro (o Alfred?) che gli procurare le armi.