Aggiornato il Ottobre 4, 2012 da Il Guru dei Film
Il quinto spettacolare capitolo della serie Resident Evil.
Le truppe aviotrasportate della temibile Umbrella Corporation, al comando di una Jill succube di un controllo mentale condizionato, hanno individuato l’indomita Alice e il resto dei sopravvissuti ribelli sopra il ponte della Arcadia, la nave-laboratorio ormeggiata nel mare.
L’attacco si scatena fragoroso in un caos di fuoco e pallottole, Alice combatte valorosamente prima di cadere stordita da un’enorme esplosione che la scaraventa nelle profondità delle acque.
La donna si risveglia in biancheria intima nel tepore delle coperte di una placida camera da letto, è confusa, non ricorda bene quello che è successo in precedenza, a darle il buongiorno il suo compagno, Todd, dice di sbrigarsi che la figlia Becky deve andare a scuola.
Il quinto capitolo della saga arriva nel decimo anno dal primo film “Resident Evil” (2002), dopo un lungo viaggio lastricato di laboratori segreti, infezioni virali, mostri, zombi, città e territori devastati, in un mondo di disperazione illuminato dalla flebile ma inossidabile speranza chiamata Alice. Il regista Paul W.S. Anderson ritorna forte del clamoroso successo del precedente “Resident Evil Afterlife”, il punto di partenza di una nuova trilogia, e ne riprende l’impronta tecnica visiva, quella sorta di impasto tecno-horror che riflette un mondo a pezzi, da incubo, ma per molti aspetti ancora attraente e patinato , sprofondato nella follia tecnologica di esperimenti virali e armi sempre più sofisticate. Con “Resident Evil Retribution” si cambia, di nuovo, ambientazione e sviluppo della trama, a prima vista ancora più semplice delle precedenti ma, a differenza del passato, si intravede un discorso di fondo forse non previsto dallo stesso Anderson, quello di prefigurare la rappresentazione grottesca, video-ludica e hi-tech della realtà attuale sempre più frenetica, sommersa negli smartphone e la globalizzazione (industriale, commerciale, turistica, ecc.) di massa, con i suoi cambi di scenario in “luoghi non luoghi” improvvisi e l’ossessiva presenza tecnologica, dentro l’angoscia del vuoto delle persone trasformate in replicanti.
A tentare di porre un freno al dilagare del male giunge Alice, ancora una volta la splendida Milla Jovovich, una delle rare attrici che può vantare di essere la protagonista di una saga lunga 5 film, impagabile e inimitabile nel ruolo dell’eroina capace di tenere testa a un’organizzazione dalle risorse inesauribili, lei è il motivo principale del successo della serie e anche nodo del contendere, tra gli appassionati di videogiochi, per essere un personaggio non contemplato nel survival horror da cui è tratta l’ispirazione: l’arcinoto Resident Evil (videogame). Inutile ormai, dopo 10 anni e 5 film, soffermarsi più di tanto sulla fedeltà o meno della materia originale, lo spirito di Resident Evil si è mutuato/metabolizzato nella versione live action, ha creato nuove suggestioni, diverse, parallele, stimolanti, e scorre potente, anche più degli stessi videogiochi, a loro volta maltrattati per avere osato cambi di direzione. Se il precedente Afterlife conta(va) di un prologo da urlo in quel di Tokyo, scena talmente potente che anche qui viene omaggiata in seguito, con Retribution Anderson si supera con incipit fantastico e creativo, per non dire insolito: si tratta dello scontro sul ponte della Arcadia ripreso al contrario, in riavvolgimento, e in slow-motion, come a prendere in giro i detrattori del ralenti esasperato (in realtà usato in gran parte per agevolare gli effetti 3D). Il risultato è magnifico, in un tripudio spettacolare di elicotteri e truppe d’assalto con Alice che fronteggia un velivolo a colpi di quarto di $ (vedi Afterlife), anche per il supporto sonoro di “Flying Trough The Air” dei Tomandandy, i compositori già presenti in Afterlife tornano con uno score elettronico eccellente, questa volta contaminato da parti sinfoniche.
La novità di Retribution risiede nel ritorno di alcuni personaggi (principali) del passato che si ritenevano morti, in particolare Rain (Michelle Rodriguez) e One (Colin Salmon) dal primo film, Carlos (Oded Fehr) del secondo e terzo capitolo, i potenti mezzi della Umbrella hanno permesso la ricomparsa dei volti familiari, per la sorpresa della stessa Alice che si deve confrontare con ognuno di essi come se fosse la prima volta, dei notevoli cambiamenti infatti sono intercorsi e grandi rivelazioni sono dietro l’angolo. Retribution è l’occasione per esplorare una nuova base segreta Umbrella, le scenografie sono ancora una volta ricche e ricercate con la tipica razionalità tecnologica della multinazionale, all’interno della quale Alice si sveglia imprigionata e mezza-nuda, come le era capitato in passato, in suo aiuto arriva una splendida nuova entrata, l’Ada Wong di Li Bingbing ispirata da un personaggio del videogame, a rimpolpare la schiera di comprimarie sexy e letali di cui la saga è ricca, insieme formano una coppia ben affiatata e al centro di emozionanti sequenze action. Alice avrà modo, inoltre, di trovare un nuovo costume, altro segno distintivo della serie, una sorta di muta sexy-fetish in onore dei supplizianti di “Hellraiser”.
Paul W.S. Anderson scrive una sceneggiatura divertente ambientata in diverse città celebri della terra, Mosca, New York, Tokyo, ma tutto quello che si vede non è come sembra, per parafrasare una battuta di Ada Wong, per una vicenda non troppo complessa che però è meglio non anticipare troppo, si può aggiungere che al personaggio di Wesker, sopravvissuto nel capito precedente, è legata una clamorosa rivelazione. Al film si imprime da subito una velocità vertiginosa di sparatorie, inseguimenti, cambi di scenari con una meccanica da videogioco puro, in alcuni punti si aprono veri portali che conducono a nuove missioni e nemici, in uno di questi momenti arriva una delle scene più esaltanti: quella nel corridoio traslucido, con Alice inseguita da un nugolo di zombi Las Plagas (tra i quali Mika Nakashima, la J-pop girl di Afterlife) affrontati dall’eroina a colpi di arti marziali e colpi di contatto Krav Maga (la disciplina israeliana corpo a corpo), sparatorie a brucia pelo in bullet time, e sangue schizzato sull’obiettivo, insomma un’apoteosi guerriera sottolineata dai sempre imprescindibili Tomandandy. Un altro appuntamento agognato dai fans é il fatidico scontro tra Alice e Jill Valentine, avviene in una sequenza elaborata, Sienna Guillory soggiogata dallo scarabeo-robot impiantato in mezzo ai seni é la degna antagonista per fascino e presenza, un vero piacere rivederla in un ruolo da protagonista.
In “Retribution” è il turno per altri due characters tratti dal videogame, il noto Leon Kennedy, Johann Urb scelto per l’incredibile somiglianza fisica, e il Barry Burton di Kevin Durand, hanno modo di mettersi in mostra, più Barry Burton in alcune scene drammatiche, mentre per Leon, in effetti, si sperava in qualche sortita anti-zombies più massiccia (probabile sia presente nella annunciata extended cut del film). I due interagiscono a supporto di Alice e Ada, non può passare inosservato il feeling tra Leon e Ada in almeno una scena (divertente). Retribution può contare sui migliori effetti speciali della saga, dal titanico attacco dell’inizio sino alla comparsa di un super-licker, molti non a torto hanno visto un rimando al recente super-Lycan di “Underworld il Risveglio” (del resto è un prodotto Sony), davvero minaccioso e mostruoso. Nella primissima scena Alice emerge dalle acque, avvolta da un’aurea mitica-cristologica, anche in questo capitolo ricopre un ruolo primario per la sua resistenza al T-Virus, l’incontro con la piccola Becky però le farà dimenticare l’incombenza, per poco ma quanto basta, per riscoprire uno spirito materno, Anderson inserisce (finalmente?), un esplicito omaggio nella saga al venerato James Cameron, nella traccia del rapporto tra la Ripley della Weaver e la piccola Newt di “Aliens Scontro Finale”. La conclusione è l’ennesima sorpresa, difficile da immaginare, aperto sull’apocalisse e il sesto ultimo capitolo della saga (dovrebbero ricomparire anche i “missing in action” fratelli Redfield, Ali Larter e W. Miller), già annunciato da Sony e suffragato dai soliti ottimi incassi worldwide. Epico, spettacolare, sorprendente, un quinto capitolo coi fiocchi per una grande saga.
Tit. Originale “Resident Evil Retribution”
Paese: Germania/Canada
Rating: 8/10