Rischio a due – Firewall. Divi a caccia di soldi

Aggiornato il Aprile 28, 2006 da Il Guru dei Film

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Al Pacino e Harrison Ford sono le star di due film che hanno per tema la voglia di fare soldi. Il primo è il titolare della più grossa agenzia di pronostici di New York impegnato in una sfida a distanza con un giovane che è per lui una sorta di figlio adottivo, Ford invece è alle prese con il ruolo dell'esperto informatico di una banca ricattato dai banditi che gli hanno rapito moglie e figli.

Il cinema ama le storie di soldi. Le rapine e le scommesse sono affari rischiosi e il rischio e la tensione sono gli elementi vitali per un film. Non per niente scommesse e rapine sono al centro di più di un capolavoro. Questa settimana alle prese con questo tipo di vicende troaviamo due tra le più celebrate star sessantenni di Hollywood, Al Pacino e Harrison Ford.
Il primo è il mattatore di Rischio a Due, nel ruolo del titolare della più grossa agenzia di consulenza per le scommesse di New York trascinato in una sfida a distanza con un giovane al quale ha fatto da padre interpretato da Matthew McConaughey. Harrison Ford è invece il protagonista di Firewall, storia del responsabile dei sistemi informatici di una banca che subisce il ricatto di una banda di rapinatori che gli hanno sequestrato moglie e i due figli.
Due film diversi tra loro, come diversi sono Pacino e Ford, ma con alcune caratteristiche in comune, dal tema dei soldi guadagnati fuori dai codici e i riferimenti all'attualità, dal momento che Rischio a Due è il ritratto aggiornatissimo, e attento alle sfumature psicologiche, del mondo delle scommesse (uno dei più grossi business del pianeta) mentre Firewall è una sorta di campionario degli ultimi rtirovati tecnologici dell'industria digitale, dall' i-pod ai palmari ai sistemi piu' innovativi.
Vediamo. Rischio a Due è la storia di Al Pacino-Walter, il titolare dal passato burrascoso ed ex scommesse-dipendente della più grossa agenzia di pronostici di New YorK. Accanto a lui, nel ruolo della moglie, Rene Russo, una delle attrici più affascinanti ed eleganti della sua generazione che conferma la sua abilità nello scegliere ruoli mai banali e Matthew McConaughey, nella parte di Brandon, un ex star del football americano costretto da un incidente ad abbandonare la carriera. Trasferitosi a New York, Brandon diventa una sorta di figlio adottivo di Walter che gli insegna come trasformare in oro la sua straordinaria capacità di prevedere il giusto esito delle partite. Quello che sembra un virile rapporto padre-figlio si rivela col tempo una sorta di sfida senza quartiere dove in ballo, prima ancora che il montepremi, c'è il dominio sull'altro.
A 65 anni Al Pacino sembra impegnato a dare ragione a George C. Scott secondo il quale quando un attore e' nel ruolo giusto lo spettatore percepisce la gioia della performance. Dopo Il Mercante di Venezia, Insomnia e Angels in America, Rischio a Due è un altro gioiello che si aggiunge a una straordinaria galleria di performance. Il suo monologo nella sede degli Scommettitori Anonimi è semplicemente grande recitazione, l'espressione di una passione bruciante. Matthew McConaughey e Rene Russo assecondano bene Pacino in questa storia fatta di cambiamenti sottili, di personalità in evoluzione, di esseri umani che mettono in gioco la vita perchè sanno di aver già tentato di bruciarla.
Firewall è tutt'altro genere di film, il tentativo di aggiornare lo schema di una trama classica costruendo la storia sulle possibilità offerte dalla tecnolgia digitale con un grande uso di computer portatili, telefoni cellulari, microfoni in miniatura, telecamere spia e l'i-pod. Come molti thriller, anche questo è manifestamente inverosimile mentre, da un punto di vista tecnico, abbondano le inesattezze. Senza contare che alla fine del film Harrison Ford, nonostante i 60 anni, sembra un olimpionico del pentathlon. Ma forse qualcuno si è mai lamentato della capacità di reazione di Bruce Willis? Si è mai chiesto a James Bond di non essere inverosimile? Un film non deve appassionare perchè è vero. Deve appassionare e basta, a patto che non si sconfini nell'assurdo o nel grottesco.
Se nessuno ha mai sentito il bisogno di dire che non si può aprire una serratura con una forcina e una sigaretta non illumina una stanza, perche' contestare il modo in cui un i-pod viene utilizzato come hard disk? Dopo essere entrato nel mito con Guerre Stellari e Indiana Jones, Harrison Ford si è guadagnato una reputazione come star dell'action movie grazie a Jack Ryan, il super agente segreto. L'esperto telematico che usa software e tecnologia digitale contro i banditi che gli hanno rapito moglie e figli, di diverso da Jack Ryan ha solo il nome e gli strumenti adoperati. E il mestiere, visto che in questo caso si tratta di un dirigente di una banca. Qualcuno sostiene che la somiglianza dipende dal non ricchissimo bagaglio espressivo del'attore. Per i fan si tratta dello stile Harrison Ford, della sua capacità di far sentire lo spettatore all'altezza delle sfide dei suoi personaggi che finiscono per spingere lo spettatore a vivere la storia come se fosse lui il protagonista. E se uscite convinti di saper usare i computer meglio di Harrison Ford, vuol dire che Firewall è un film riuscito.
Paolo Biamonte