Aggiornato il Gennaio 15, 2007 da Il Guru dei Film
A trent’anni di distanza dal primo episodio, la super star italo americana, a 60 anni, risale sul ring per l’ultimo match del leggendario italian Stallion. E, complice Gonna Fly Now, vince clamorosamente la sfida contro il ridicolo.
A guardarlo col senno del poi, la saga di Rocky non poteva finire in altro modo. Sylvester Stallone doveva vincere sul ring il match definitivo: la sfida contro il ridicolo. Nemmeno chi ha amato il primo capitolo ed e’ convinto che si sia meritato l’Oscar e ha trepidato per le sue sfide contro Simon Drago e Mr T e’ riuscito a non mettersi a ridere quando ha saputo che a 60 anni, esattamente a trent’anni di distanza dal primo epìsodio e a 16 dal quinto, Stallone sarebbe tornato a essere Rocky Balboa sul ring.
Il discorso e’ questo: nessuno va al cinema per vedere la realta’. C’e’ chi fa il tifo per Rocky e chi sogna una storia d’amore con Angelina Jolie o Brad Pitt. Se ci pensate bene, l’Italian Stallion di Philadelphia, due volte campione del mondo, trova le sue energie in un modo che e’ credibile quanto il fatto che la forza di Braccio di Ferro venga dagli spinaci. Ma a qualcuno e’ mai importato qualcosa se gli spinaci diano davvero quella forza straordinaria?
Stallone ha avuto uni’dea formidabile: ha fatto di un pugile sfigato, un po’ tonto, buono e afflitto da un cognato infernale (il bravissimo Burt Young) un cartoon umano. E, si sa, nel mondo dei cartoon, tutto e’ possibile. E allora perche’ negare a Rocky l’ultima chance di gloria?
La storia e’ questa: Adriana e’ morta di cancro da cinque anni. Balboa va ogni giorno a pregare sulla sua tomba e nel frattempo ha aperto un ristorante. C’e’ anche un figlio simil yuppie. Ora succede che il campione mondiale di pugilato, interpretato dal quotato massimo leggero Antonio Tarver, sia accompagnato dalla diceria che il suo titolo sia il frutto di incontri facili. E che in una simulazione al computer, venga sconfitto dall’Italian Stallion.
A quel punto Rocky viene convinto a sfidarlo in un incontro di beneficienza sulle 10 riprese a Las Vegas.
L’allenamento e’ infernale, come nello stile del nostro eroe il cui modello resta il leggendario Vito Antuofermo, che si fece squagliare la faccia e le ossa da Marvin Hagler, The Marvellous, ma riusci’ a conservare il titolo contro uno dei piu’ grandi pesi medi della storia. Ed e’ giusto e, diciamolo, anche bello, che le fatiche della preparazione finiscano in cima a quella scalinata dove e’ iniziata la leggenda.
C’e’ un altro elemento decisivo: Gonna Fly Now di Bill Conti, il tema che ha contribuito al successo di Rocky almeno quanto i pugni e le ferite di Stallone (che, tra parentesi si e’ rotto tre volte durante le riprese, perche’ ha preso davvero i colpi di Tarver). E quando comincia a uscire dalle casse Gonna Fly Now e si avvicina l’ora del match, beh, crediateci o no, succede qualcosa di speciale. E non si puo’ piu’ fare a meno di diventare il piu’ scatenato dei fan che a bordo ring incita Rocky.