Aggiornato il Agosto 5, 2010 da Il Guru dei Film
Dal regista di "Wolf Creek" un monster-movie con un coccodrillo assassino.
Australia, territori del nord. Una comitiva di turisti si imbarca su un battello per esplorare le selvagge lande della regione, sembra un viaggio di routine per la guida Kate ma qualcosa attira la sua attenzione e cambia percorso verso un piccolo lago: è il territorio di caccia di un coccodrillo enorme che non tarda a farsi vivo.
Il battello viene danneggiato e costretto a spiaggiarsi su una piccola isola, per gli spaventati turisti è l’inizio di un incubo mentre il livello dell’acqua si innalza e i contatti con il mondo civile sono interrotti.
A prima vista un soggetto inusuale per il regista Greg McLean qui in veste anche di sceneggiatore e produttore, ma basta poco per accorgersi che in "Rogue" tornano i temi del precedente e mirabile slasher "Wolf Creek", a partire dai territori splendidi ma inospitali dell’Australia e la presenza di una minaccia assassina, questa volta rappresentata da un coccodrillo gigante. Con a disposizione un budget più consistente Mclean dimostra ancora una volta la predilezione per uno stile dal taglio documentarista, le prime immagini, sotto le note di canti aborigeni, riguardano la natura incontaminata dell’Australia e le prime avvisaglie di un pericolo proveniente dalle acque: la sequenza dell’attacco a un povero bovino trascinato nel letto di un fiume.
"Rogue" si dimostra da subito impeccabile nella confezione grazie a una fotografia smagliante e una bella colonna sonora sinfonica, senza riserbare però molte sorprese. Si seguono i dettami classici del genere con la fase iniziale di presentazione dei personaggi riuniti sopra un battello da turismo, i protagonisti principali sono quindi un giornalista americano, l’attore francese Michael Vartan, lo vediamo arrivare nei pressi di un bar fetido (una scena simile compare anche in "Wolf Creek") in cui appese alle pareti vi sono ritagli di giornali riguardanti le vittime dei coccodrilli, la guida turistica interpretata da Radha Mitchell ("Pitch Black", "Silent Hill"), come al solito brava e assorbita dal personaggio, e un bullo che passa il tempo in motoscafo a infastidire i turisti con la faccia allora poco conosciuta di Sam Worthington, dopo questo film l’attore "scompare" per due anni impegnato nella lavorazione dei kolossal che lo renderanno una delle star più richieste: "Terminator Salvation" e, soprattutto, "Avatar". Buono il resto dei comprimari composto da piccoli nuclei famigliari in vacanza e single di vario tipo, menzione particolare anche per Kevin, l’inseparabile cane di Kate.