Aggiornato il Maggio 22, 2009 da Il Guru dei Film
Paul Rudd e Sean William Scott sono due casinisti che per evitare il carcere devono occuparsi di due ospiti di una comunità per ragazzini difficili incontrando e superando difficoltà di ogni tipo.
Role Models è un film divertente che diffonde con levità messaggi importanti. Paul Rudd e Sean William Scott sono Danny e Wheeler, due casinisti sbevazzoni che amano le feste che lavorano facendo pubblicità a una bevanda energetica.
Un giorno si trovano nei guai perché a causa di una sbronza saccheggiano un camion e litigano con un poliziotto. Risultato: sono condannati a 30 giorni di galera. L’unico modo per evitare la cella è prestare 150 ore nei servizi sociali, occupandosi di due ospiti di una struttura che si occupa di ragazzini difficili. Danny si troverà così a fare da tutor a Augie, un nerd sedicenne ossessionato dai giochi di ruolo che sembra vivere per affrontare una battaglia nella Terra di Mezzo. Wheeler si occuperà invece di Ronnie, un nero che fa la quinta elementare ha i modi e il linguaggio di una scaricatore.
A sorvegliare sul lavoro dei due c’è la direttrice della struttura, la ex carcerata ed ex tossica Sweeny (Jane Lynch) che non li molla di un millimetro ma finirà per dare un impulso decisivo alla riuscita dell’operazione impedendo che Danny e Wheeler, travolti dai disastrosi primi incontri, scelgano il carcere.
La prima idea di Role Models è mettere due aduti che in realtà sono rimasti adolescenti a occuparsi di due ragazzini che sono stati costretti a crescere troppo in fretta.
I quattro finiranno per formare un nucleo unito, cementato dalla solidarietà umana e dalla reciproca comprensione che sembra rappresentare la risposta positiva ai disastri provocati dall’esplosione della famiglia (Danny tra l’altro è stato lasciato dalla ragazza).
Battute divertenti dialoghi a ritmo serrato, il gioco continuo di rovesciamenti di ruoli, insieme a una bella dose di umorismo slapstick, fanno di Role Models un piacevole apologo sulla redenzione e sulla speranza.
Due ragazzini sfortunati, al posto di tutor noiosi, trovano due amici divertenti e preziosi, la coppia di casinisti protagonisti del film evitano il carcere e scoprono, attraverso le infernali prove cui li sottopongono i loro giovanissimi protetti il piacere di fare del bene, l’ex tossica si trova a dirigere una struttura che aiuta i ragazzi.
Elementi che potrebbero anche generare un polpettone strappalacrime o trombone e che invece, uniti dal filo della comicità, hanno prodotto un film tutto da vedere.
Paolo Biamonte