Aggiornato il Dicembre 11, 2014 da Il Guru dei Film
Romina Power torna al cinema dopo 7 anni di assenza dal grande schermo e lo fa con una pellicola che sta già sollevando polemiche.
Il Segreto d’Italia – questo il titolo del film diretto da Antonello Belluco – racconta infatti la strage di Codevigo del 1945: nelle campagne padovane, a guerra terminata, furono sterminati militari fascisti e civili per mano dei partigiani. Una storia dura per una pellicola finanziata dalla Regione Veneto e già osannata da gruppi di destra, tra cui Forza Nuova e Casa Pound.
Il film non è invece stato apprezzato dall’ANPI, l’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani, che ha subito stroncato il modo in cui sono stati ricostruiti gli eventi.
“L’eccidio di Codevigo – hanno dichiarato i dirigenti dell’Associazione – è stato una grande ingiustizia e rappresenta una macchia nera per il movimento partigiano, ma siamo profondamente delusi dell’incapacità di un artista di rappresentare credibilmente il processo con cui si è arrivati a tanto odio: di ricostruire le violenze e le ingiustizie che hanno preceduto quell’esito funesto. Dissentiamo profondamente da Belluco, che rappresenta il fascismo come un regime innocuo e da operetta. Il fascismo fu un regime di oppressione, di aggressione e di violenza e scatenò una guerra civile crudele, di cui l’eccidio di Codevigo fu il tragico e ingiusto sanguinoso esito”.
Sulla questione è intervenuta anche Giorgia Meloni su Facebook. La leader dei Fratelli d’Italia ha commentato che “per il tema che tratta, e nonostante in alcune città abbia registrato il tutto esaurito, il film di Codevigo è stato ferocemente criticato e boicottato”. “L’Italia deve aprire gli occhi sul proprio passato – continua la Meloni – senza paura di affrontare anche i fatti più dolorosi, solo così, il nostro popolo può costruire una coscienza nazionale e affrontare il futuro come una comunità”.
Il regista Antonello Belluco è apparso invece sereno, nonostante i recenti eventi: “Non sono certo stupito di questa accoglienza…” ha dichiarato infatti pacato al Secolo d’Italia.