Aggiornato il Gennaio 14, 2010 da Il Guru dei Film
Remake in 3d di un piccolo film slasher anni 80. Grande successo ai botteghini.
La cittadina mineraria di Harmony piomba nel terrore a causa di una serie di efferati omicidi, del tutto simili a quelli occorsi dieci anni prima, quando un minatore rimasto intrappolato in una galleria uccise impazzito alcuni dei suoi compagni di sventura. Il folle omicida si chiamava Harry Warden, caduto in coma dopo l’incidente, al suo risveglio mise in atto un altro massacro terminato con il suo abbattimento per mano della polizia. Oggi l’ombra di Warden aleggia su Harmony e sui sopravvissuti delle stragi passate, tra i quali Tom, coinvolto nello scoppio della miniera, tornato in paese dopo una lunga assenza e accolto con freddezza dai suoi abitanti e dalla ex-fidanzata Sarah, ora sposata con Axel lo sceriffo incaricato delle indagini.
L’unico merito di questo ennesimo remake è quello di arrivare per primo, in ambito horror, nella recente corsa alle riprese in 3D che sembra avere contagiato un pò tutti nella scia trainante del mega-kolossal "Avatar" di James Cameron, uscito dopo anni d’attesa con un riscontro d’incassi mostruoso, una tecnica utilizzata in verità ciclicamente per alcune pellicole horror a partire dagli anni 50 ("La maschera di cera"), 80 ("Venerdi 13 part III 3D") e 90 ( "Nightmare 6"), giunta sino ai nostri giorni forte degli ultimi ritrovati tecnologici. Per quanto concerne la qualità artistica "San Valentino di Sangue in 3D" lascia molto a desiderare, nonostante un buon inizio serrato con diversi momenti sanguinolenti e poche chiacchere.
E’ meglio non soffermarsi troppo sulle ragioni che spingono un minatore a diventare un serial-killer imprendibile, la sceneggiatura lacunosa si basa sul film originale omonimo del 1981, considerato uno slasher di seconda fascia, ma per l’horror USA recente è ormai divenuto imperativo mettere mano su ogni opera del passato che ha ricevuto un minimo di seguito. Il prologo in fondo è divertente, si riferisce ai fattacci di dieci anni prima che mostrano da subito la genesi del minatore, con il viso celato sotto una maschera anti-gas, armato di piccone fare un bel macello di colleghi, giovani con i soliti pruriti adolescenziali e un consistente numero di medici e infermieri in un ospedale: notevole la sequenza che mostra la devastazione tra i reparti dell’edificio con corpi sventrati e litri di sangue sparsi ovunque sulle pareti. Un altro momento gustoso è la citazione da "Il giorno degli zombi" con il sezionamento di una testa per mezzo di una pala.