Aggiornato il Gennaio 14, 2010 da Il Guru dei Film
Chi é cresciuto con il cinema horror anni 80 avrà un sussulto nel vedere Tom Atkins ("Fog", "Halloween III", "Creepshow") entrare in scena come poliziotto, l’attore è visibilmente invecchiato, del resto la cosa vale per i suoi stessi fans, e quasi si attende che da un momento all’altro dica la famosa battuta "stupiscimi" come nel cult del 1986 "Dimensione Terrore", succede invece che si prodiga a sparacchiare sul minatore impazzito. Il folle mascherato è parente stretto di Jason della serie "Venerdi 13", le variazioni sono minime sia per il look e le armi che in questo caso riguardano un piccone brandito svariate volte verso lo schermo per sfruttare la profondità del 3D, in modo da rendere più partecipe il pubblico. La parentela con Jason si accentua grazie anche alla sceneggiatura di Todd Farmer, non a caso già impegnato per quella fantasiosa di "Jason X" (2001). E se Jason aveva Cristal Lake come territorio di caccia preferito per Harry Warden sono invece le gallerie delle vecchie miniere i luoghi prescelti per gli agguati, come é ovvio immaginare, ma la sua furia si spinge anche nel centro cittadino.
Il simpatico Todd Farmer è anche attore e compare in quella che, forse, è la più divertente sequenza del film in cui è in compagnia della coniglietta playboy Betsy Rue, i due sono intenti in un amplesso all’interno della stanza di un motel, in una sorta di scena-parodia (?) dei filmati porno internettiani, come prassi negli slasher la scena di sesso viene spezzata con l’arrivo del villain che infila il piccone nella testa calva dell’uomo, grande spargimento di sangue in CGI, e insegue la ragazza che mostra per svariati secondi un inaspettato nudo integrale full frontal, la conclusione per lei é facile da immaginare. "San Valentino di sangue in 3D" sembra una produzione decente ma invece si incarta dopo i primi 20 minuti con una storia di una noia mortale e l’arrivo dei veri protagonisti della pellicola: due ragazzotti, visi bellocci paratelevisivi nulli per doti recitative, e una ragazza contesa dai due sin dai tempi della prima strage, da notare che gli attori sono identici a come apparivano negli antefatti di 10 anni prima.
Il regista Patrick Lussier non fa nulla per alzare il livello della tensione piuttosto piatto e prevedibile, il rischio di queste produzioni in 3D é quello di badare troppo all’aspetto tecnico-effettistico e dimenticare tutto il resto, cosa che puntualmente qui avviene, quindi si susseguono gli attacchi del minatore mascherato con oggetti lanciati verso il pubblico con l’intenzione di suscitare qualche sussulto. Sono state utilizzate due tipi di camera digitali differenti all’avanguardia, in grado di migliorare la resa tecnica standard precedente.
Qualche situazione splatter-estrema, la punta del piccone si fa strada sotto il mento di una vittima per uscire dalla bocca con fiotti 3D di sangue sparati verso l’obiettivo, ridesta dalla monotonia e da situazioni poco plausibili, c’è la solita ragazzina pin up-carne da macello che fa la cassiera (si, certo…), e un finale aperto a un eventuale sequel che, visto il grosso successo commerciale (100 milioni di $ d’incasso) favorito da una campagna marketing accattivante, non tarderà ad arrivare. La ricorrenza di San Valentino richiamata nel titolo deriva dal fatto che il minatore-mascherato ha deciso di fare piazza pulita proprio il giorno degli innamorati, poveri loro. E poveri anche gli spettatori.
Tit. Originale: "My Bloody Valentine"
Paese: USA
Rating: 5/10