Aggiornato il Marzo 24, 2011 da Il Guru dei Film
Il nuovo film di Zack Snyder è una combinazione di linguaggi a un ritmo frenetico che, in un clima fantasy, racconta la storia di una ragazza che, insieme a quattro compagne, tenta di fuggire da un manicomio.
"Alice nel paese delle meraviglie con i mitra". Zack Snyder descrive così Sucker Punch, il suo nuovo film che conferma la sua naturale vocazione a rielaborare i codici espressivi contemporanei, dal fumetto ai video game con una chiara attenzione al pubblico giovanile.
Sucker Punch è un progetto nato prima di Watchmen e realizzato con la stessa troupe tecnica.
Ambientato negli anni '50, è la storia di Babydoll, una ragazza rinchiusa dal patrigno in un manicomio e destinata in cinque giorni a essere lobotomizzata.
La ragazza però è una tosta e naturalmente non ha nessuna intenzione di arrendersi al suo destino. La prima cosa che fa è ricorrere all'unico strumento di fuga che ha a disposizione chi si ritrova recluso: la fantasia. Viaggiando con l'immaginazione comincia ad affrontare le avventure più mirabolanti, nel più classico mescolamento tra sogno e realtà. Naturalmente il sogno non le basta e aiutata da quattro ragazze rinchiuse nel manicomio, Rocket, Amber, Sweet Pea e Blondie comincia il suo bellicosissimo viaggio verso la libertà.
Immerso in un clima fantasy, Sucker Punch sfrutta fino in fondo le potenzialità di un cast al femminile, puntando sull'inevitabile voyeurismo e sulle abitudini onanistiche del pubblico più giovane (e non solo di quello giovane).
In mezzo a combattimenti e sfide di ogni genere, non c'è fotogramma che non metta in risalto le grazie delle giovani guerriere anche se l'erotismo non sfocia mai in pornografia.
Zack Snyder qui mette in mostra il suo gusto per un ritmo ipercinetico, per una Babele di linguaggi visuali che sembra un omaggio ai codici espressivi della contemporaneità.
Paolo Biamonte