Aggiornato il Novembre 30, 2011 da Il Guru dei Film
Il live-action tratto dal celebre piacchiaduro per Playstation.
Anno 2039, dopo alcuni distruttivi conflitti armati il mondo è suddiviso in corporazioni, la più importante delle quali è la Tekken. La potente organizzazione, guidata dal vecchio leader Mishima, celebra ogni anno il torneo dell'Iron Fist, l'unico palcoscenico rimasto per emergere e ottenere successo e ricchezze. Per vendicare la morte della madre, caduta in una retata delle forze speciali di Mishima, e del suo perfido figlio Kazuya, il giovane Jin Kazama è deciso a partecipare al torneo in modo da avvicinarsi alle persone che più odia al mondo.
Film dalla lunga gestazione, iniziata nei primi anni del decennio scorso, proseguita con un'ingloriosa distribuzione e scarsa accoglienza, in Italia "Tekken" è uscito ad agosto 2011 nei cinema come classico fondo di magazzino estivo. La pellicola si inserisce nel filone degli adattamenti tratti dai videogame, in questo caso di una delle più celebri killer application anni 90 per Playstation, una saga incentrata su infiniti tornei di combattimenti, con personaggi variopinti che se le danno di santa ragione a suon di arti marziali e combinazioni spettacolari. La popolarità di quello che è uno dei maggiori “picchiaduro” di sempre, titolo da contendere con il rivale "Streetfighter", è però da alcuni anni in ribasso, soppiantato da altri videogame più innovativi ed eccitanti, lo stesso pensiero che viene nei confronti del film, un inutile prodotto uscito fuori tempo massimo che ha scontentato anche buona parte dei fans della prima ora.
"Tekken" sembra un film degli anni 90, grosso modo a metà strada tra i film di Van Damme e "Mortal Kombat", dei quali non si discosta nel replicare i peggiori difetti e ingenuità. Proporre una serie di personaggi insulsi e stereotipati come quelli presenti è un'operazione suicida, e anche di scarso rispetto, per un pubblico sempre più esigente e smaliziato. Anche la questione, sulla fedeltà tradita delle linee guida principali del Tekken originale, passa in secondo piano quando si capisce che i problemi sono ben altri e difficilmente perdonabili, primo fra tutti l'assoluta mancanza di una tensione decente e un senso dello spettacolo povero, circoscritto in un paio di combattimenti, se vogliamo coreografati in modo dignitoso , ma che si dimenticano in pochi secondi e senza lasciare mai una volta il segno, un particolare che provochi un sussulto, cosa che non accade mai, nemmeno quando entra in scena il misterioso spadaccino giapponese Yoshimitsu. Abbastanza grave per un film sul combattimento marziale e la sfida per la sopravvivenza.
A completare il quadro sconfortante è l'evanescente protagonista, l'attore Jon Foo fa quel che può, ma il personaggio è scritto coi piedi e risulta una macchietta delle centinaia di eroi similari che lo hanno preceduto. Per non fare mancare niente tocca sorbirsi i flash back del virgulto impratichito alle arti marziali dalla madre, una veloce puntatina con amplesso insieme alla fidanzata che però poi viene subito dimenticata, nel momento in cui appare una stangona tra le concorrenti del torneo, la Christie Monteiro di Kelly Overton, senza ombra di dubbio la migliore cosa del film, immortalata in alcune inquadrature sul lato b, poco eleganti ma esplicative. Vi sono un altro paio di bellezze tra i combattenti, due attrici che fanno scena muta ma che si vedono mezze nude in una scena di sesso, appena accennata, con il vero cattivo della pellicola: il Kazuya Mishima di Ian Anthony Dale.
Dietro al buffo taglio di baffi e capelli del vecchio Mishima si riconosce invece Cary Horoyuki Tagawa, l'attore orientale molto attivo negli anni 90 ("Sol Levante", "Mortal Kombat"), mentre nella parte di uno degli avversari di Jin, il mezzo cyborg Brian Fury, c'è il veterano dei (b)-film di arti marziali Gary Daniels, visto di recente ne "I Mercenari" insieme a Stallone, nelle spire della serie b sembra impantanato anche Luke Goss ("Blade 2", "Hellboy 2") al fianco del protagonista come coach, una presenza assolutamente inutile. Scenografie molto povere e buie, il film è girato in gran parte in interni poco realistici e scialbi, anche sui costumi hanno risparmiato visto che le milizie della Tekken, denominate "Jack", sono degli uomini vestiti di pelle e con il volto coperto da maschere di Kendo. Un film anacronistico diretto da Dwight H. Little ("Halloween 4") privo di qualsiasi interesse. Dopo i titoli di coda, per chi resiste, compare un'ulteriore scena finale.
Titolo Originale:"Tekken"
Paese: U.S.A./Giappone
Rating: 4/10