Aggiornato il Novembre 12, 2014 da Il Guru dei Film
L’action-pulp fine anni 90 sulle gesta di una coppia di fratelli killer.
A Boston sono tempi duri per la criminalità organizzata da quando è comparsa una coppia di vendicatori che fa piazza pulita di balordi e criminali …
I due killer sono i fratelli Connor e Murphy che, con l’aiuto di un ex membro della Mafia, hanno messo in atto un piano per eliminare il maggior numero di malavitosi in circolazione. A distanza li insegue un agente del FBI intenzionato a fermarli, dato che la scia di sangue delle loro scorribande diventa ogni giorno più incontrollata e violenta.
“The Boondocks Saints” è un vero prodotto dei suoi tempi, quelli del filone “pulp” (fiction) che alla fine del secolo scorso è al culmine della popolarità nella scia delle prime opere di Tarantino. Il film risulta sciocco, derivativo e superficiale, ma anche dannatamente divertente e irresistibile, tanto da avere creato una schiera (piccola ok) di estimatori e fedeli adepti. Il regista Troy Duffy ha in pratica diretto in carriera solo questo film, se non si conta il sequel girato ben 10 anni dopo a grande richiesta, un action a gradazione irlandese in quel di Boston capace di calibrare con esiti esilaranti l’ironia dei personaggi con la violenza e il sangue che abbondano in lungo e in largo. L’opera non si prende mai sul serio, per fortuna, consapevole della carica reazionaria e beota del soggetto che prevede una vendetta mai veramente giustificata, se non per la creazione di situazioni divertenti e paradossali.
“The Boondocks Saints” ha passato la prova del tempo per un impianto di regia e narrazione ben congegnato e inusuale: le missioni dei protagonisti killer vengono sempre introdotte in un secondo momento, a fatti avvenuti, si ha quindi la possibilità, tramite le ricostruzioni spassose del detective FBI di Dafoe, di vivere le sparatorie e i particolari da un punto di vista privilegiato, come in una gigantesca moviola tridimensionale che si concretizza in una delle più belle sequenze del film, quando Dafoe sembra presenziare al fianco dei due fratelli a pistole spianate all’interno di un’abitazione. Willem Dafoe in uno dei ruoli più riusciti e divertenti in carriera, il suo detective gay, caustico con i colleghi e irascibile con gli amanti (uomini), fa letteralmente spaccare dal ridere. Una prova tutto sommato estrema visto che, oltre a travestirsi da donna per esigenze di copione, si lascia andare anche a una forte scena di bacio omosex, ostentata ma dalla carica irriverente e divertita.
Dafoe è talmente invasato da mettere in ombra il duo protagonista che resta azzeccato, a partire dal look sobrio e sbarazzino identico, e dall’ispirazione religiosa di impronta cattolica, come si nota nel prologo in chiesa, del resto i nostri baldi eroi sono giovani “santi” di origini irlandesi. Il tormentone-preghiera che recitano nel momento clou delle esecuzioni è un chiaro riferimento al personaggio di Samuel Jackson in “Pulp Fiction”. Dei due attori quello che ha fatto carriera ad alti livelli è Norman Reedus, ai tempi vero sconosciuto, pochi anni dopo e con almeno 20 in chili in più lo si vede al fianco del Blade di Snipes in “Blade II” (2002), ma è solo di recente, con la serie “The Walking Dead”, a conoscere il successo di massa come ammazza-zombi. Di contro Sean Patrick Flanery è ancora ignorato dal grosso pubblico, ha comunque trovato spazio in numerose produzioni, soprattutto nelle serie tv (Febbre d’amore, Dexter). La coppia funziona già dalla prima scena con la tazza del cesso usata come arma contundente.
La galleria di personaggi divertenti prosegue con la figura assurda del criminale di mezza tacca Rocco, l’attore David Della Rocco, vero carneade del cinema, presenza molto fisica e al centro dei dialoghi più folli e sboccati. La comparsa della pornostar Ron Jeremy nel ruolo di un gangster, è un altro tipico vezzo anni 90, gli altri comprimari sono per lo più brutti ceffi che interpretano gangster russi e mafiosi italiani. Da ricordare il personaggio del “Duca” (Billy Connolly), un super-killer tenuto imprigionato come l’Hannibal Lecter di Anthony Hopkins che riserba una sorpresa collegata ai fratelli Connor e Murphy. “The Boondocks Saints” non si fa mancare nulla del campionario pulp anni 90: il momento della barzelletta scorretta, la situazione stand-off di stallo con le pistole puntate in più direzioni, sparatorie sanguinose in modalità double gun e dialoghi che trasudano ironico cinismo. Peccato solo per la colonna sonora, decente ma non certo memorabile. Da poco è uscita la notizia di un possibile terzo capitolo.
Tit. Originale: The Boondocks Saints
Paese: USA
Rating: 7/10