Aggiornato il Aprile 24, 2017 da Il Guru dei Film
The Bye Bye Man è il nuovo boogeyman per l’horror americano.
Tre studenti inaugurano con un party la nuova casa in cui si sono trasferiti, non sanno che al suo interno si nasconde una maledizione legata al misterioso The Bye Bye Man …
Tit. originale: “The Bye Bye Man“
Paese: USA
Rating: 5/10
Tre studenti inaugurano con un party la nuova casa in cui si sono trasferiti, non sanno che al suo interno si nasconde una maledizione legata al misterioso The Bye Bye Man. Si tratta di un’entità che provoca la morte a coloro che ne evocano il nome, una minaccia che non tarda a rivelarsi ai danni dei tre ragazzi.
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Visto la tradizione redditizia del passato, ogni tanto gli americani ci provano a creare nuovi eroi del male nella speranza di affascinare le platee, ma The Bye Bye Man è solo un goffo e velleitario horror che ha ben pochi meriti tra i quali degli incassi dignitosi, almeno in patria dove ha fatto meglio di titoli recenti più blasonati come Blair Witch. La genesi del film e del suo “uomo nero” protagonista è da ricondurre a un racconto di Robert Damon Schneck, per una trasposizione che, pur seguendo i canoni tradizionali di questa tipologia di slasher a tinte soprannaturali, appare confusa e allungata, lasciando presagire l’arrivo scontato di (almeno un) sequel. Niente di nuovo dunque se non l’entrata del Bye Bye Man, sufficientemente iconico da essere riconoscibile per via dell’aspetto deforme nel volto, nascosto da una veste nera con cappuccio, provvisto di mani allungate come uncini e la compagnia di un mastino ringhioso e decomposto nelle carni.
Come prevedibile tutto verte intorno al mistero del boogeyman che viene suggerito sin dal prologo, promettente bisogna dire, con un massacro ambientato nel 1969 per mano di un uomo che abbatte a colpi di fucile delle persone all’interno di alcune villette con giardino. Curioso scoprire che l’omicida armato è Leigh Whannell attore e sceneggiatore delle serie Saw e Insidous. In questi primi frangenti si propaga la frase tormentone del film “non dirlo, non pensarlo”, poco dopo scopriamo come ovvio essere riferita al vendicativo The Bye Bye Man che scatena istinti omicidi e suicidi nelle sue vittime. La prima parte ambientata nella casa può apparire intrigante, per un saggio utilizzo del sonoro che spesso è molto più inquietante delle immagini, qui i protagonisti iniziano a cadere nelle spire del Bye Bye Man e il personaggio guida di Elliot, l’attore Douglas Smith (Antiviral, Ouija), sente inquietanti rumori dal giardino e crede di avere delle allucinazioni che coinvolgono la fidanzata Sasha e il compagno John.
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Gli influssi maligni incombono con bizzarri segnali: le monetine che continuano a cadere da un comodino, strani rantoli si levano nella notte, come flash improvvisi arrivano immagini di un minaccioso treno in corsa. The Bye Bye Man ha modo di farsi vedere in brevi ma significativi istanti, sufficienti a rivelare un make up di protesi non irresistibile sotto il quale si cela lo specialista Doug Jones, il noto trasformista ha interpretato numerosi mostri del cinema di fantascienza e horror recenti, si pensi a tutti i film di Del Toro. Il menage a tre dei protagonisti si incrina ben presto con divertenti malintesi a sfondo sessuale provocati dalla maledizione, con Elliot che crede di vedere la biondina Sasha, l’attrice Cressida Bonas più nota per essere stata una fiamma del principe Harry, tradirlo con l’amico nero John di Lucine Laviscount.
Fanno capolino degli omicidi violenti ma sono troppo poco per sollevare la pellicola diretta da Stacy Title, regista conosciuta (si fa per dire) per la commedia con Cameron Diaz “Una cena quasi perfetta” del lontano 1995. Si rimane sorpresi per l’inusuale cast femminile e l’arrivo della detective di Carrie Ann Moss (Matrix), decaduta da anni in ruoli secondari, e dell’anziana mitica, ma dall’aspetto inquietante per l’abuso della chirurgia estetica, Faye Dunaway, protagonista in uno dei momenti più grotteschi riservati ai soliti “spiegoni” di ordinanza. Un horror marginale che ha goduto di una distribuzione nei cinema non del tutto meritata, di scarso interesse, a parte forse la figura del boogeyman che può avere intrigato gli appassionati più impenitenti.