Aggiornato il Giugno 14, 2017 da Il Guru dei Film
The Canal è l’horror paranormale diretto da Ivan Kavanagh
L’archivista David scopre da un filmato che la casa in cui abita con la moglie e il piccolo figlio è stata teatro in passato di terribili delitti …
Tit. originale: The Canal
Paese: Irlanda/Inghilterra
Rating: 7/10
L’archivista David scopre da un filmato che la casa in cui abita con la moglie e il piccolo figlio è stata teatro in passato di terribili delitti. David è in crisi in quanto teme che la moglie lo tradisca con un altro, i sospetti risultano fondati ma quando è sul momento di coglierla sul fatto si sente male sino a svenire, non prima di vedere la donna aggredita da un uomo vicino al canale di casa…
Ci sono diversi motivi di interesse intorno a The Canal, il più stringente di tutti è quello di riuscire a concentrare tante suggestioni/citazioni di opere del passato in una storia coinvolgente e dalla buona atmosfera. Diretto con un certo gusto e mestiere il film rientra nel calderone dei titoli derivativi, ma anche all’interno di questi c’è sempre qualcuno che riesce a svettare per una struttura narrativa più intrigante del solito e una prova d’insieme convincente, e l’opera di Ivan Kavanagh rientra nella categoria. Niente di imperdibile forse e, soprattutto, di originale che non si sia già visto prima da altre parti, ma l’appassionato vive anche per questo tipo di horror, veloci e scorrevoli, con diversi buoni momenti.
Un’altra particolarità è che si tratta di un film irlandese, non capita spesso di parlare di cinema di quelle parti, Ivan Kavanagh nel suo piccolo riesce a tirare fuori la testa e conduce a una ghost-story dal sapore britannico, The Innocents resta il vertice di un lascito glorioso, che non teme di infilarsi nel canovaccio del classico americano di Amityville Horror, nonostante il film sembri partire come un plagio del più recente Sinister. Come nel film di Derrikson un protagonista maschile un po’ depresso si ritrova a visionare dei terribili filmati del passato, in questo caso immagini meno efferate ma in grado di suscitare visioni e segnali inquietanti nella mente di David, il personaggio interpretato da Rupert Evans, attore visto anche nel similare The Boy. Evans inoltre ricorda nelle fattezze Ethan Hawke, il protagonista di Sinister.
The Canal rientra in quella sorta di sotto-filone di “horror domestico” con al centro nuclei familiari attaccati da forze maligne, le insicurezze e i dubbi reali del protagonista si incrociano con una dimensione fantastica di orrore sanguinario che presenzia la casa e il canale della zona. Il corso d’acqua diviene una variante perturbante per inscenare alcune delle sequenze clou della pellicola, un prolungamento liquido del male verso l’esterno, un passaggio infernale all’apparenza placido e innocuo. Il film può contare su un buon cast di contorno, al fianco dell’ottimo Rupert Evans, molti lo ricordano per essere il John Mayer del primo Hellboy di Del Toro, si notano la brava Antonia Campbell-Hughes nella parte della collega Claire e il detective McNamara di Steve Oram.
Kavanagh, anche sceneggiatore, mette in piedi una storia di maledizione classica che grava su una casa che il regista non si premura di inquadrare più di tanto, privilegia gli interni e scene oniriche da incubo che guardano al J-horror, in particolare nel corso della visione di un filmato viene richiamata la scena più celebre del classico Ringu di Hideo Nakata. The Canal riesce a mantenere sino al finale un riserbo sul mistero che incombe sulla famiglia di David, con la moglie (l’avvenente Hannah Hoeskstra) e il figlioletto vittime privilegiate, può risultare intuibile ma almeno ha il buon gusto di non scadere nel happy end. Sopra la media.