Aggiornato il Dicembre 2, 2010 da Il Guru dei Film
Una corsa contro il tempo per salvare una ragazza al centro di "The Chaser", uno dei migliori film recenti giunti dalla Corea del Sud.
Joong-ho Eom, ex detective, ha un bel daffare con la sua nuova attività di protettore, alcune ragazze del suo giro poi sembrano scomparse nel nulla. Dopo una breve ricerca scopre che le due dipendenti scomparse sono state contattate dall'identico numero di cellulare di un cliente, una delle ragazze inoltre ha lasciato parcheggiata la macchina in un quartiere residenziale in collina, l'uomo sospetta la presenza di qualche pervertito e comincia a setacciare la zona. Per pura combinazione incrocia un ragazzo con tracce di sangue sui vestiti, nasce una colluttazione ed entrambi finiscono arrestati. In effetti il ragazzo confessa di essere un assassino ma non ricorda niente, la polizia però non ha elementi sufficienti per arrestarlo e conta di liberare il giovane entro 12 ore, Joong-ho Eom intanto è convinto che l'ultima ragazza scomparsa sia ancora viva, inizia quindi la disperata ricerca del luogo in cui é imprigionata.
Pestano giù duro dalle parti della Corea del Sud, con "The Chaser" non si va molto per il sottile in fatto di violenza e degrado umano di vario tipo, cosa divertente ed emblematica inoltre la presenza come protagonista principale di un "pappone", poco incline ai perditempo e ligio al lavoro forse retaggio della precedente professione, quella di poliziotto. Da constatare però come la figura delle autorità in "The Chaser" venga fatta a brandelli in una serie di situazioni imbarazzanti e comprimari inetti, confusionari e coinvolti in affari dai risvolti grotteschi: la scorta di polizia del sindaco alle prese con il lancio di feci di un contestatore. "The Chaser" è un thriller metropolitano già visto forse ma allo stesso tempo insolito, un'indagine "illegale" condotta da un reietto della società che non appare disgustoso quanto i clienti delle sue ragazze, la bella scena nella stanza di un motel, e, soprattutto, l'enigmatico giovane dal volto pulito che nasconde una ferocia assassina, imbeccato in maniera casuale in un banale tamponamento.
La pellicola è l'esordio più che promettente di Na Hong-jin, un regista di talento indubbio forse ancora legato ai modelli illustri che lo hanno preceduto, non é da tutti bisogna ammettere essere avvicinati a opere come "Old Boy" e "Memories of Murder", chi ha apprezzato questi lucidi affondi nella follia e violenza può rivolgersi senza esitazioni a "The Chaser" che non è da meno per contenuti forti e descrizioni di anime perse in un mondo sempre più incomprensibile e ingiusto. La prerogativa del cinema coreano è la cura formale, anche in questo caso la tecnica è ineccepibile in fase di fotografia e bellezza dell'immagine, la regia non concede un solo momento di stanca e vaga nella caotica città sino alle pendici di un delizioso quartiere poco frequentato e collinare, in una delle case dietro ad alti muri e vegetazione si nasconde una terribile verità intrisa di sangue e dolore soffocato.