Aggiornato il Settembre 22, 2011 da Il Guru dei Film
Tra leggenda e ricostruzione storica un film sul mistero della IX Legione dispersa oltre il Vallo di Adriano. Il giovane centurione Marco Flavio Aquila assume la guida di un forte romano in un pericoloso avamposto, nei pressi del Vallo di Adriano, ai confini dell'Impero.
La vera intenzione del ragazzo è ristabilire la verità sulla sorte del padre, scomparso anni prima al comando della IX Legione nei territori nemici e con l'onta della perdita in battaglia del simbolo supremo: l'Aquila imperiale. Marco è deciso a ritrovare il vessillo di guerra e l'onore perduto ma per farlo dovrà addentrarsi in una terra ostile e sconosciuta.
Il film deve spartire con il recente "Centurion" (2010) lo spunto di partenza legato alla scomparsa, ammantata nel mistero, della IX Legione negli oscuri territori della Britannia; se il film di Marshall improvvisa un action senza freni e con la tipica vena exploitation del regista di "Doomsday", "The Eagle" di McDonald segue invece la fonte da cui è tratto: il romanzo storico "L'Aquila della IX Legione" (1954) di Rosemary Sutcliff. "The Eagle" inoltre può essere visto come un sequel (non ufficiale) per essere ambientato alcuni anni dopo gli eventi di "Centurion", il film di McDonald regge comunque il confronto spettacolare nonostante un'attenzione maggiore rivolta ai personaggi e allo sviluppo della storia, molto intensa e drammatica. Il fascino dell'antica Roma rivive più che in altre occasioni, sublimato anche da messaggi carichi di eroismo e rettitudine, una rivendicazione che può infastidire molti per la raffigurazione dei nemici visti come barbari selvaggi al cospetto dell'esercito romano simbolo di purezza e giustizia, in realtà è difficile non riconoscere la nascita della civiltà (occidentale) proprio in quelle conquiste sanguinose ai danni di popolazioni indigene.
"The Eagle" in fondo gronda retorica sino a un certo punto, la tensione è concentrata più sui caratteri dei protagonisti, McDonald inoltre è di origini scozzesi e, forse non a caso, il film che lo ha reso noto si intitola "L'Ultimo Re di Scozia" (2006), conosce quindi il retroterra culturale e i paesaggi scelti per la vicenda. Certo la fedeltà degli eventi importa poco ma le scenografie, insieme ai costumi ed armi, sono a dir poco realistiche e sfruttate al meglio in diverse sequenze, una in particolare, che all'interno del genere si può già considerare un classico, è l'attacco della formazione a "testuggine" guidato da Marco Flavio contro un'orda di selvaggi: un ravvicinato combattimento che travolge i corpi in un bagno di sangue e metallo, una messa in scena cruda che restituisce la brutalità dello scontro. McDonald dimostra una buona predisposizione per le scene violente, indugia anche in inquadrature strette e montaggi veloci per trasmettere il furore selvaggio della lotta.
Il protagonista Marco Flavio Aquila interpretato da Channing Tatum ("G.I.Joe – La Nascita dei Cobra") funziona a dispetto del fisico (troppo?) iper-vitaminizzato, un centurione accecato dal senso di riscatto e carico d'onore, pieno di coraggio, lo stesso che vede negli occhi dello schiavo Esca nell'arena dei gladiatori. Tra i due nasce un rapporto conflittuale e sofferto, la vera colonna portante dell'intero film, Marco Flavio decide infatti di lanciarsi nei pericolosi territori della Britannia guidato dallo schiavo Esca, divenuto fedele per essere stato salvato in punto di morte ma ancora carico di rancore per l'invasore romano. Esca ha il volto di Jamie Bell, che per tutti sarà sempre suo malgrado ricordato per il bambino ballerino di "Billy Elliot" (2000), davvero ottimo per l'ambiguità conferita al personaggio. Tra i due si instaura una drammatica amicizia costellata di incontri mortali e avventure in luoghi sperduti.
Nel cast anche quella vecchia volpe di Donald Sutherland, nel gradevole ruolo del nobile zio romano del protagonista, e Mark Strong nella parte di Guern, un legionario che ha un ruolo chiave verso il finale. Altra eccellente partecipazione è quella di Tahar Rahim ("Il Profeta"), irriconoscibile, un guerriero tribale e leader degli "uomini foca". Splendida la parte centrale sottolineata anche da una colonna sonora dal sapore arcaico, quasi sognante per una serie di immagini inquietanti (il campo di battaglia ricoperto di teschi e armature) che possono fare ricordare il lisergico "Valhalla Rising", il finale invece è più canonico ma ancora all'insegna del combattimento all'ultimo sangue. Effetti speciali digitali ridotti al minimo per dare spazio a fantastici scenari naturali (alcuni ricavati anche nei pressi di Budapest, Ungheria). Un grande film.
Tit. Originale: "The Eagle"
Paese: Inghilterra, USA
Rating: 8/10