Aggiornato il Dicembre 16, 2010 da Il Guru dei Film
I titoli di testa sono programmatici e mirabili nell’inquadrare la solitaria protagonista mentre cammina per la strada: fermi-immagini, zoom, montaggio, colonna sonora, pellicola in 16mm, sono tutti ricalcati sulle opere low-budget d’epoca. Che la vicenda è ambientata negli anni 80, ovvio, lo si intuisce da evidenti particolari come i vestiti, le macchine, le pettinature, per inserire un ulteriore corto-circuito una delle prime apparizioni è dedicata a Dee Wallace, una delle icone del decennio (“E.T. l’Extraterrestre”, “Cujo”), e per un momento si può credere veramente che la storia e il mondo sono iniziati e finiti, più o meno, nel 1983 (anno di uscita di “One Thing Leads to Another” dei The Fixx inserita nella colonna sonora).
“House of The Devil” però ha anche il merito di sfoderare una protagonista formidabile, per bellezza e bravura, l’attrice-modella Jocelin Donahue che può candidarsi a potenziale (super)star, regge la scena per buona parte del tempo da sola nel ruolo di Samantha. La ragazza è, guarda caso, un altro modello di eroina perduto, in contro-tendenza alle sexy siliconate stelline anonime degli ultimi lustri, un concentrato di purezza e ingenuità simile alla Jamie Lee Curtis di “Halloween”, la baby sitter più celebre dell’horror. Non vi è la fretta di mostrare morti ammazzati, anche se non mancano e neppure il sangue, e scivola concentrica la morsa verso il luogo maledetto della casa degli Ullman, gli inquietanti coniugi interpretati dall’attore (feticcio) Tom Noonan (“Manhunter”) e Mary Woronov (“La casa del Diavolo”, Rob Zombie), gravata nei paraggi anche da uno strano personaggio che sembra conoscere bene la zona.
Ti West esplora gli ambienti della casa in lunghi momenti privi di dialogo, disseminando indizi inquietanti (porte che non si aprono, foto di sconosciuti immortalati nel giardino di casa, ecc.) con Samantha al centro di almeno una scena memorabile, quella della danza solitaria al ritmo di una musica tecno-dance, suonata nelle cuffie del walkman (altro “cimelio” del passato). Il finale esplode con violenza e apparizioni sconcertanti, inspiegabili, portatrici di riti innominabili e sanguinari, mentre un’eclissi di luna si abbatte per l’ultima tenebra sulla terra. “House of The Devil” è l’avvento del male, la perdita dell’innocenza e la nascita di un mondo più corrotto e inospitale, una sorta di riflesso maligno occorso/iniziato in quegli anni, su un piano differente, al cinema (horror) e, forse, non solo a quello.
Tit. Originale: “House of the Devil”
Paese: USA
Rating: 8/10