Aggiornato il Febbraio 4, 2009 da Il Guru dei Film
La regista di "Il buio si avvicina" e "Strange Days" Kathryn Bigelow ritorna con un film che descrive le rischiose operazioni di una squadra di artificieri americani nell’inferno della guerra in Iraq.
I sergenti William James (Jeremy Renner) e JT Sanborn (Anthony Mackie), insieme allo specialista Eldridge (Brian Geraghty), formano una squadra speciale dell’esercito americano stanziato in Iraq incaricata nel rinvenimento e disattivazione di ordigni e bombe inesplose. Un lavoro altamente rischioso per uomini dai nervi d’acciaio e in possesso di una forte dose d’incoscienza, requisiti necessari per affrontare ogni giorno missioni sempre più pericolose ed estenuanti.
"The Hurt Locker" inizia subito in una strada disastrata irachena in cui è stato posizionato un ordigno esplosivo, la squadra EOD (Explosive Ordnance Disposable) è già su posto pronta a una delicata bonifica della zona ma qualcosa di brutto sta per succedere. Lo stile documentaristico della pellicola, riprese con telecamere a spalla e immagini tremolanti, catturano immediatamente l’attenzione con una tensione degna del migliore reportage giornalistico: benvenuti in Iraq, il paese della sporca guerra.
Kathryn Bigelow ("Point Break") si ripresenta dopo una parentesi di alcuni anni dopo l’ultimo "K-19"(2002), film su un sommergibile russo in piena guerra fredda, con una regia a dir poco solida ed ispirata che non concede tregua nei circa 130 minuti di "The Hurt Locker", una delle rare opere americane dedicate ad una guerra ancora in corso. Il film prende spunto dalla sceneggiatura del giornalista/scrittore Mark Boal ("Nella valle di Elah") che ha vissuto un periodo come "embedded" presso le truppe americano impegnate nel conflitto.
Il realismo è stupefacente, sembra di sentire la polvere del deserto in gola e le gocce di sudore colare sulla nuca, la tensione è quasi insostenibile per le continue sollecitazioni a cui sono sottoposti i protagonisti, ragazzi "normali" impegnati nel lavoro più rischioso del mondo nel peggiore luogo della terra, dove ogni persona e oggetto sospetti possono risultare una minaccia mortale. "The Hurt Locker" non cade nella facile retorica, anzi sorprende per l’approccio essenziale e diretto con cui viene affrontato l’argomento "guerra", non si racconta la cronaca di eroismi e non viene presa una posizione critica rispetto all’intervento americano, cosa che può fare pensare a un film in favore dell’invasione, anche gli stessi iracheni sono relegati sullo sfondo. In realtà che il film sia catalogato "di guerra" è un fatto incidentale in quanto le considerazioni che vengono a galla si possono allargare all’esistenza stessa degli uomini e agli obiettivi che muovono le loro azioni.
Il quadro che la Bigelow ritrae con "The Hurt Locker" è abbastanza sconfortante, una disamina impietosa della guerra vista come un lavoro reiterato da compiere che porta anche alle estreme conseguenze, incarnate dal sergente James, interpretato dal bravo Jeremy Renner visto recentemente anche in "28 settimane dopo"(2007), il leader della squadra di artificieri "drogato" di adrenalina derivata dal pericolo al punto da non poterne più fare a meno. Eppure James non è tanto diverso da una persona comune, riesce anche ad affezionarsi a un piccolo iracheno che gli vende dvd contraffatti e lo coinvolge in una drammatica situazione dai risvolti agghiaccianti (la sequenza del corpo-bomba).
Gli altri membri della squadra sono il coriaceo Sanborn, non privo comunque di cedimenti, e il giovane e poco esperto Eldridge stretto tra le due forti personalità dei compagni. Curioso il breve utilizzo dei volti noti di Guy Pearce ("Memento"), nel teso ed esplosivo prologo, di Ralph Fiennes ("Il paziente inglese", "In Bruges") nei panni di un contractor (Private Military Companies) con la kefiah in testa e dell’attore David Morse ("Il miglio verde", "Disturbia") che compare come un colonnello statunitense.
Girato in esterni ricostruiti in Giordania e Kuwait, a pochi passi dall’Iraq, "The Hurt Locker" è ricco di sequenze emozionanti al cardiopalmo, tra le migliori: il lungo "duello" a colpi di fucile di precisione nel deserto, una delle poche volte in cui il cinema mostra la tecnica utilizzata dai cecchini guidati dal compagno-osservatore con una certa verosimiglianza e il tentativo di disinnesco di una cintura-bomba legata ad uomo fermo al centro di una piazza. Da vedere assolutamente.
Tit.originae: "The Hurt Locker"
Paese: USA
Rating: 8/10