Aggiornato il Marzo 26, 2009 da Il Guru dei Film
Thriller fanta-politico carico di sinistri riferimenti al potere occulto delle banche in grado di stabilire le sorti di intere nazioni. Con Clive Owen e Naomi Watts.
Una cospirazione finanziaria intorno al traffico di armi guidata da un’insospettabile banca (IBBC,International Bank of Business and Credit) minaccia gli equilibri strategici del mondo. Salinger (Clive Owen), un indomito agente dell’Interpol, tenta di trovare il modo per incastrare un’organizzazione talmente potente e senza scrupoli da avere assoldato dei sicari pronti a tutto. Il procuratore distrettuale Eleanor Whitman (Naomi Watts) si affianca nelle indagini a Salinger ma presto scoprono che applicare la legge non comporta alcun effetto contro un nemico capace di corrompere ed eliminare chiunque ostacoli i suoi piani.
I recenti sconvolgimenti nel mondo finanziario, che hanno determinato una crisi economica planetaria con ben pochi precedenti, devono avere influenzato non poco l’esordiente Eric Singer per la stesura della sceneggiatura di “The International“, un duro atto di accusa verso le banche e i suoi sottoposti che manovrano nell’ombra ingenti quantitativi di denaro per i commerci più abbietti e deleteri. Il sospetto che dietro ai poteri forti si nasconda il marcio è un luogo comune che, a volte, purtroppo si rivela fondato, il film non descrive altro che un ipotetico scenario che potrebbe verificarsi o peggio è già pratica consolidata.
“The International” è infatti un film che aspira ad essere il più realistico possibile, i confronti con le serie “007” e “Jason Bourne” sono inevitabili date le numerose similitudini, ma la trama intricata e verosimile accompagnata dai retroscena che si svelano dietro ogni personaggio lo rendono differente per intensità e coinvolgimento: ad aspettarsi corpo a corpo frenetici in stile mastino alla Daniel Craig o inseguimenti fantasiosi come ci ha abituato il personaggio di Matt Damon si rischiano cocenti delusioni.
Non manca comunque una concessione allo spettacolo puro in quella che è forse la sequenza più famosa del film: la sparatoria al museo Guggenheim di New York. Si tratta di un lungo e violento scontro pieno di morti ammazzati e dettagli sanguinolenti che ha determinato in USA il grado “Rated-R”, affidato solitamente alle pellicole dai contenuti forti e brutali vietate ai minori (per intenderci gli ultimi due “007” hanno avuto il “PG-13”, un divieto notoriamente più blando). Il museo è stato ricostruito in un teatro di posa nei pressi di Berlino, città in cui si sono svolte la maggior parte delle riprese, e viene letteralmente demolito da una serie di raffiche di pallottole che Salinger e gli scagnozzi della IBBC, la banca del “male”, si scaricano addosso senza tanti complimenti con fare gelido e distaccato.
Per il pubblico italiano c’è una gustosa parentesi, piuttosto corposa, ambientata in quel di Milano, nel capoluogo lombardo vive infatti il magnate Umberto Calvini (il nome ricorda il finanziere Roberto Calvi morto nel 1982 in circostanze poco chiare), politico in carriera e proprietario di una fabbrica di armi che la IBBC contatta per un losco affare. Salinger incontra l’importante personaggio all’ultimo piano del palazzo Pirelli, qui si svolge anche un interessante dialogo in cui l’attore Luca Barbareschi (Calvini) spiega con poche parole la corruzione del mondo della finanza, segue poi un comizio dell’influente politico nella sottostante piazza Duca D’Aosta in cui subisce un misterioso attentato. Milano viene ripresa con inedite inquadrature vertiginose e il proverbiale traffico cittadino si materializza anche in un breve inseguimento con Clive Owen a piedi in mezzo ai familiari tram e strade intasate di auto.
Il regista tedesco Tom Tykwer è uno da tenere d’occhio, la sua filmografia spicca per titoli originali come “Lola corre” (1998) e “Profumo storia di un assassino” (2006), con “The International” firma un action poco convenzionale, basato molto sui dialoghi e una prova d’attori convincente: Clive Owen è un agente Interpol testardo e anti-eroico, Naomi Watts brava e credibile come al solito incrocia nuovamente, dopo l’incontro recente sui set di “La promessa dell’assassino” (2007), l’anziano attore Armin Mueller-Stahl che interpreta uno dei vertici della banca. La parte finale di “The International” si svolge in Turchia ad Istanbul, nella zona delle moschee e del famoso Grand Bazaar, e termina con un inseguimento sui tetti dove si consuma una resa dei conti che anche in questo caso spiazza e differisce dagli abituali standard hollywoodiani.
Titolo Originale: “The International”
Paese: U.S.A/Germania/Inghilterra
Rating: 7/10