Aggiornato il Marzo 10, 2011 da Il Guru dei Film
Al fianco di Cheng Pei Pei un'altra figura femminile, quella di Szu Shih ("Jade tiger"), giovane attrice debuttante, molto graziosa, nella parte di grosso rilievo della volenterosa Cui Ping, spesso protagonista solitaria di notevoli e numerose sequenze, la più celebre quella su un ponte di legno e corde sospeso, riproposta nelle stesse modalità anni dopo in "Indiana Jones e il Tempio Maledetto", Spielberg inoltre potrebbe essere stato davvero un fan del film visto che il personaggio di Indiana Jones è armato di una frusta, proprio come Cui Ping che fa la sua entrata in scena nel mezzo di un mercato per sedare un malvivente. Le coreografie dei combattimenti curate dal poco conosciuto Liang Shao Sung sono fantastiche, veloci e cruente, i dettagli sanguinolenti prevedono arti e teste mozzate, anche se impressiona sempre la scena delle bacchette infilzate negli occhi di un malcapitato. Le eroine si confrontano con decine di avversari per volta, il numero dei morti è praticamente incalcolabile, mentre la regia asseconda le evoluzioni degli scontri con ottime inquadrature, carrellate a scorrimento, riprese dall'alto e l'atmosfera ricreata è spesso dark, notturna e molto vicina alle sensazioni horror.
Il film sviscera in chiave femminile il rapporto cardine delle arti marziali tra maestro e allievo, con tratti poi divenuti dei classici con la riluttanza di Lady Hermit dei primi incontri poi felice di accogliere le richieste dell'insistente Cui ping, con la quale si isola in un casolare per iniziare un duro training di arti marziali. A spezzare, in qualche modo, l'armonia dei due personaggi femminili è il Chanchung del celebre Lo Lieh ("Cinque Dita di Violenza"), involontario motivo di gelosia per l'innamorata Cui Ping, sconvolta delle attenzioni dell'uomo verso Lady Hermit. La pellicola è un grosso sforzo produttivo degli Shaw Bros, con numerose ambientazioni in esterni e enormi set completamente ricostruiti, come i villaggi con ponti su corsi d'acqua e locande che si possono ammirare nel prologo o l'imponente pagoda presente nelle scene finali, non manca però il ricorso a effetti speciali con miniature: il volo dei corpi nel fiume riprodotti con soldatini di plastica (!).
La mezzora finale è splendida, dal ritmo vorticoso e schizzata di sangue (l'obiettivo della telecamera macchiato di rosso), alcuni scontri sono velocizzati in post-produzione ma per essere un film vecchio di 40 anni ha un incedere sorprendente, i personaggi si alternano in drammatiche avventure mentre emerge lo spirito di sacrificio di Lady Hermit che nel frattempo ha sperimentato una nuova tecnica (studiando i movimenti di un povero gattino lanciato in aria), "The flying Tiger", per confrontarsi con il nemico Black Demon. Un vero spettacolo per gli occhi.
Tit. Originale: "The Lady Hermit" (intern.)
Paese: Hong Kong
Rating: 9/10