The Millionaire, Slumdog Millionaire

Aggiornato il Dicembre 4, 2008 da Il Guru dei Film

Film: The Millionaire Girato a Mumbai è un omaggio di Danny Boyle al cinema di Bollywood che ha conquistato tutti i festival dove è passato e commosso la critica internazionale.

Danny Boyle (Trainspotting) ha avuto una grande intuizione: trasformare in un vero film, e ambientarlo nell’India più autentica, la storia di un protagonista di uno dei quiz tv più conosciuti del mondo, Chi vuol essere un milionario?, così alla suspence tipica del quiz (indovinerà la risposta?) si aggiunge il coinvolgimento per il melodramma sentimentale che vede al centro il personaggio. Che è Jamal Malik (Dev Patel, è l’unico attore scelto a Londra, recita nel serial di culto Skins, tutti gli altri a ttori vengono da Mumbai e Deli), un ragazzo cresciuto nei sobborghi più derelitti di Mumbai, una delle città più popolose del pianeta nonché capitale finanziaria dell’India, con tutti i contrasti sociali che ne derivano e che è stata da poco teatro di una sanguinosa azione terroristica.

Jamal è un orfano che è riuscito a cavarsela nella vita infernale dello slum insieme al fratello maggiore Salim ma da questa esperienza i due sono usciti con un atteggiamento esistenziale molto diverso: Jamal è l’eroe buono che dedica tutta la vita al riscatto dei deboli e all’amore, Salim un delinquente dal cuore grande che risponde con i crimini alle ingiustizie della società. Dopo una serie di peripezie, Jamal riesce a partecipare al quiz e comincia a vincere e mano mano che la sua avventura televisiva va avanti scopriamo sempre più particolari della sua vita di diciottenne che non ha mai dimenticato Malika, il suo amore infantile tanto che con i soldi della vincita la riscatterà dalla protezione di un criminale.

 

Film: The Millionaire

 

Il suo successo in tv, e dunque anche la sua scalata sociale (che nella società indiana, divisa in caste, è una questione delicatissima) suscita la gelosia del conduttore che lo imbroglia e lo mette nei guai fino a farlo arrestare. Per l’India è difficile accettare che un ragazzo di così umili origini riesca a rispondere a tutte quelle domande senza imbrogliare. E in questo anche lo spettatore viene coinvolto. Come Jamal abbia fatto lo racconta al poliziotto che lo interroga: e così ci racconta la sua vita, della quale ricorda ogni dettaglio. E come in un racconto indiano, ciascuna storia ne contiene un’altra, a cominciare dal suo grande amore. Boyle è bravissimo nel tenere uniti i tanti fili del film: il quiz show, l’India, il melodramma, i sogni conciliando il suo sguardo e la sua cultura europea con i caratteri tipici del cinema popolare indiano, aiutato in questo dalla musica di Allah Rakha Rahman, uno dei più celebri autori di colonne sonore di Bollywood. Con un sentimento che tiene uniti Oliver Twist Frank Capra e che, dopo le giurie di Toronto e del British Film Award non sarebbe sorprendente se colpisse anche quella dell’Oscar.
Paolo Biamonte