Aggiornato il Aprile 6, 2011 da Il Guru dei Film
Nel nuovo film di Paul Haggis, Russell Crowe è un professore che decide di farsi giustizia da solo per liberare la compagna da un’ingiusta condanna al carcere.
Prima di diventare un regista affermato, Paul Haggis è stato uno degli sceneggiatori di Clint Eastwood e questo The Next Three Days, che tra l’altro è il remake di Pour Elle di Fred Cavayé, è un omaggio al Clint giustiziere.
Russell Crowe è il protagonista di questo dramma di un uomo normale, un professore, che non riesce a ottenere giustizia: sua moglie è stata arrestata perché ingiustamente accusata di aver commesso un omicidio. Il marito, dopo tre anni di vani tentativi di seguire un normale iter giudiziario per scagionarla, decide che l’unica strada percorribile è farla evadere.
Lo schema narrativo è dunque classico: decisamente meno classico è il modo in cui viene raccontato il percorso che porta un uomo qualunque a decidere di mettersi al di sopra delle leggi in nome di una giustizia superiore. Il ritmo scelto da Haggis, in assoluta coerenza con la sua cinematografia, non è quello dell’action ma piuttosto quello del dramma. In questo caso del dramma individuale di un uomo che affronta questo percorso doloroso da solo, accollandosi il peso della tragedia familiare e al tempo stesso della sua scelta così pesante.
Il concetto di rimpadronirsi della libertà violando le regole è virato dunque in chiave intimistica, con quello stile privo di concessioni che caratterizza Crash e Nella Valle di Elah. Un clima particolarmente adatto a Russell Crowe, un interprete che ha già dimostrato di essere a suo agio con questo tipo di situazione dove la componente d’azione del personaggio sembra essere una necessità acquisita rispetto alla propria indole.
Molto efficace, proprio sul piano della narrazione, la colonna sonora di Danny Elfman che utilizza anche brani di Moby.
Paolo Biamonte