The Rezort (2016)

Aggiornato il Gennaio 19, 2017 da Il Guru dei Film

The Rezort – Il film ambientato in un parco divertimenti “zombi” …

Tit. Originale: “The Rezort
Paese: Inghilterra/Spagna/Belgio
Rating: 6/10

La sciagura della piaga zombi che ha devastato l’umanità è ormai un ricordo. Gli ultimi zombi sono contenuti in un’isola e utilizzati come attrazione turistica da una organizzazione hi-tech con pochi scrupoli. In zona si concentra anche un grosso ricovero di immigrati, gente indigente che la civiltà moderna osserva con poco interesse, intanto un gruppo di nuovi clienti si avvicina per vivere un’eccitante vacanza al Rezort, il lussuoso parco-zombi monitorato da sofisticati sistemi.

Gli estimatori del filone zombi hanno molto in comune con gli amati morti viventi, sono sempre in cerca di “carne fresca” da spolpare, rappresentata da nuovi film e sensazioni da scoprire e assaporare, visto che non bastano mai. E’ il caso di rivolgersi verso questo b-horror a base di ritornanti che sembra partire dal presupposto che gli zombi sono una “normalità”, considerati  merce, un divertimento inglobato nella società e vissuto come dei bersagli da abbattere in un safari. L’intuizione bizzarra nasconde dei chiari riferimenti cinematografici, basta difatti prendere e mischiare tra di loro “Il mondo dei Robot”, “Jurassic Park” e una forte dose di “The Walking Dead” e il gioco è fatto per ottenere “The Rezort“, e come nei celebri film di Crichton e Spielberg gli avvenimenti prendono una piega tragica, una perdita di controllo delle creature coinvolte a danno dei malcapitati.

Un piccolo film per via di un budget ridotto che riesce a proporre piccole ma suggestive intuizioni, con un sotto-testo politico che riporta, di certo con meno potenza ed autorità, al cinema di Romero. A riguardo la presenza sullo sfondo di masse di immigrati, un tema attuale non c’è che dire, dovrebbe fare rizzare subito le antenne. Non è poco in fondo per uno zombie-movie uscito via Netflix, l’ultimo colosso dell’intrattenimento casalingo, per la regia di Steve Barker che molti (?) ricordano per essere il regista dell’apprezzabile mini-saga dei nazi-zombi formata da “Outpost” (2008) e “Outpost: Blacksun” (2012). Ancora zombi dunque per Barker che si rivela uno specialista del genere, con uno spirito leggero che sembra riportare a un cinema più povero e libero, a un certo punto nelle sequenze ambientate nella casa diroccata in cui i protagonisti si rifugiano per sfuggire agli zombi, sembra di stare in un b-movie italiano dei fine anni 70, detto nell’accezione migliore del significato.

Nel cast di The Rezort poche facce note a parte quella di Dougray Scott che ha avuto il suo picco di successo nell’ormai lontano “Mission Impossible 2” (2000), quando dava del filo da torcere a Tom Cruise nella parte del villain, qui invece è un 50enne rude di poche parole, una figura di eroe già visto all’interno del filone che sa maneggiare le armi e agire con decisione. La protagonista femminile è invece Jessica De Gouw, gran bel volto, proveniente da serie tv di discreto successo (Arrow),  ricopre un altro ruolo cliché di ragazza con una ferita nel cuore, piena di rivalsa ma con una rettitudine che la fa avanzare attraverso orrori e violenze. The Rezort sconta il suo essere derivativo in ogni aspetto, i personaggi negativi ricadono di contro nelle solite meschinità tipiche degli zombi-drama, a tratti poi sembra di stare nella versione povera di Jurassick Park, visto che le situazioni sono simili e ridotte anche dal punto di vista delle dimensioni fisiche: al posto dei dinosauri fuori controllo qui ci sono gli zombi.

The Rezort regge nonostante tutto, ha un discreto impatto visivo e riesce a sfruttare le poche risorse a disposizione, alternando scenografie esterne interessanti, per poi rinchiudersi nel sottosuolo in ambienti più caratteristici e claustrofobici, ideali per creare uno stato di assedio che subisce il manipolo di sopravvissuti in fuga per la salvezza, nella rincorsa a perdifiato che lascia sempre sul campo vittime e morti ammazzati in modi crudeli. Una Computer grafica poco convincente si intravede nel prologo e nel finale nei momenti di raffigurare i panorami dell’isola aggredita da esplosioni e apocalissi di invasioni zombi. Non un film imperdibile ma fatto con dignità e spunti (sanguinolenti) di rilievo. Conosciuto anche con il titolo Generation Z. Merita la classica occhiata.

Sciamano

The Rezort - Recensione