Aggiornato il Novembre 30, 2015 da Il Guru dei Film
M.Night Shyamalan torna all’horror con The Visit, un film prodotto da Jason Blum ….
Tit. Originale: The Visit
Paese: USA
Rating: 6/10
In The Visit due fratelli, Becca e Tyler, raggiungono i nonni materni che non hanno mai visto nella loro casa isolata di campagna. I due ragazzini, in accordo con la madre in partenza per una crociera, si apprestano a trascorrere una settimana per conoscere i due anziani ma presto si accorgono dei loro strani comportamenti, soprattutto al calare della notte …
Dopo le imbarazzanti prove nei precedenti costosi blockbuster di fantascienza per famiglie “L’ultimo dominatore dell’aria” e “After Earth”, poco soddisfacenti anche in termini di botteghino, il regista M.Night Shyamalan ritorna nei luoghi a lui più congeniali, quelli dell’horror che lo hanno reso celebre (da “Il Sesto Senso” in avanti), con un film piccolo e accattivante, una produzione che si accoda al trend degli ultimi tempi del sottogenere found footage. Dietro a “The Visit” troviamo ancora una volta quella volpe di Jason Blum, il produttore guru che non sbaglia un colpo, capace di fare fruttare il budget production di soli 5 milioni di $ verso incassi intorno ai 100 milioni. Shyamalan ringrazia ma la farina del sacco alla fine è sua, visto che oltre a dirigere scrive la sceneggiatura, incentrata sulla sinistra avventura di due fratelli che incontrano per la prima volta i nonni materni.
Shyamalan mette in scena un’opera particolare, non del tutto riuscita forse ma capace di creare un equilibrio insolito tra momenti di divertente commedia e brividi, su questo ultimo aspetto c’è però da recriminare visto che coloro cercano terrore vero e proprio possono risultare delusi, di sicuro i più scafati/abituati del genere rientrano nella categoria. Tuttavia la storia di The Visit si accetta di buon grado sin dall’inizio e la semplice impalcatura, retta dall’incontro tra due simpatici anziani mezzi svitati e una coppia di ragazzini sagaci, regge sino al finale che nella tradizione dei migliori film (The Village, Unbreakable) del regista è a sorpresa: stavolta non è niente di eclatante e, anzi, tutto sommato prevedibile ma coerente con quanto visto prima e inquietante al punto giusto. Shyamalan si trova a suo agio con i film di piccola caratura (produttiva) e in ambienti ristretti, con pochi attori in campo, si pensi anche al nucleo familiare di “Signs” con Mel Gibson, riesce a creare quel clima di accerchiamento e minaccia incombente per lui tipici, insomma almeno dal punto di vista registico, un autore ritrovato.
Il film è in pratica una progressione verso la follia, suggerita dai comportamenti sempre più strani da parte dei due vecchietti, all’apparenza un’arzilla coppia di anziani che di notte (soprattutto) si prodigano in strane attività testimoniate dagli attoniti nipoti. Da questo punto di vista The Visit sembra pure una disamina sull’orrore di invecchiare, e forse lo è per davvero, ma il tema viene lasciato decantare per puntare a episodi più prettamente horror, con retroterra e citazioni lontane come la fiaba inquietante di Hansel e Gretel. Il tasto dolente restano il mancato spavento e una fastidiosa linearità di fondo, dovuti anche all’intenzione di spezzare le situazioni di tensione in farsa e gag ridanciane (Kate Perry!…chi ha visto il film capirà), se da una parte appare come un esperimento insolito e coraggioso (si pensi alla fine della scena dell’inseguimento sotto le fondamenta della casa), il prezzo da pagare è un continuo anti-climax spiazzante, uno stallo che rimanda e sembra promettere eventi successivi che tardano a verificarsi, salvo poi precipitare nel finale a carte ormai scoperte.
La tecnica del found-footage viene padroneggiata in modo discreto, con inquadrature realistiche e stacchi di montaggio giustificati dalla volontà della 15enne Becca, l’attrice Olivia DeJonge bella e brava, di girare un documentario sull’evento che nasconde il secondo fine di riavvicinare la madre con i propri genitori, lasciati da 15 anni tra sofferenze e rimorsi. Il personaggio della madre resta distante, si intrattiene via skype con i figli, sembra quasi inserito per allungare il minutaggio ma torna utile per comprendere il finale. Buona prova di tutti gli attori, in particolare la pazzoide Deanna Dunangan, non proprio la nonna che tutti vorrebbero avere. Salti mortali per il doppiaggio italiano del piccolo Tyler, appassionato in strofe di hip hop che portano via diversi minuti di pellicola, digeribili alla fine. I progressi ci sono e The Visit in giro a molti è piaciuto ma per Shyamalan non è ancora tempo di dare il bentornato definitivo, si spera solo posticipato al prossimo film (horror).
Sciamano
The Visit – Poster internazionale con istruzioni dei nonni 😉