The War – Il Pianeta delle Scimmie (2017)

Aggiornato il Luglio 17, 2017 da Il Guru dei Film

The War – Il Pianeta delle Scimmie è il terzo capitolo della serie reboot

La colonia di scimmie guidata dal valoroso Cesare è braccata da un esercito di uomini giunto sino all’interno della foresta …

Tit. Originale: War for the Planet of the Apes
Paese: USA
Rating: 7/10

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La colonia di scimmie guidata dal valoroso Cesare è braccata da un esercito di uomini giunto sino all’interno della foresta. Le scimmie respingono a caro prezzo l’incursione nemica, il rifugio ormai compromesso le porta a muoversi verso un territorio più sicuro, intanto Cesare insieme a un manipolo di fedeli decide di andare in cerca del comandante degli uomini, detto il colonnello, per vendicare i caduti e soffocare il dolore.

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Accompagnata dal successo di pubblico e critica la nuova saga de Il Pianeta delle Scimmie sembra tirare le fila in questo terzo capitolo ancora diretto da Matt Reeves, dopo il precedente Apes Revolution, che imprime in modo ulteriore la propria visione occupandosi anche della sceneggiatura. I toni paiono più drammatici e intensi a partire dal titolo che esplicita l’arrivo di uno scontro bellico vero e proprio, introdotto nel bel prologo ambientato nella foresta: un agguato a una trincea eretta dalle scimmie condotto dagli uomini che si trasforma in una carneficina, a sottolineare l’atmosfera pesante di odio e lotta senza quartiere. Si determina l’attenzione sulla scimmia parlante Cesare e i suoi simili a sfavore degli umani ormai ridotti a automi selvaggi e violenti, un vero ribaltamento di prospettiva da sempre presente nella saga sin dai tempi del primo capolavoro originale del 1968 con Charlton Heston, mai però così accentuato come in questo caso, al punto da fare assurgere Cesare a figura eroica.

The War – Il Pianeta delle Scimmie rischia di essere il migliore della nuova saga per una serie di progressi a livello visivo di effetti speciali, la sensazione posticcia della computer grafica è sempre più ridotta, di resa spettacolare nella messinscena e nelle ambientazioni grandiose e convincenti dei set post apocalittici. Tuttavia il trasporto verso una vicenda epica di scontro e sofferenza, con alcuni passaggi addirittura biblici (l’esodo delle scimmie), induce la sceneggiatura in passi falsi riconducibili a un eccessivo impiego di momenti lacrimevoli, quasi ricattatori per lo spettatore, il più delle volte ridondanti come la colonna sonora, nel tentativo di fare commuovere a più riprese. Il risultato è abbastanza sfiancante al punto che quando si giunge al culmine finale, non è affatto scontato provare l’emozione che il film vuole comunicare. Può sembrare incredibile ma The War – Il Pianeta delle Scimmie può fregiarsi di essere (anche) un lacrima-movie.

Per fortuna Matt Reeves è uno di quei registi che, quando a loro è permesso, sanno tenere in pugno i film nonostante qualche sbandamento, dirige le scene d’azione con un senso drammatico fuori dal comune e la pellicola ne è piena a rappresentare la migliore caratteristica, si veda il clamoroso finale a dir poco esplosivo, sempre più fragoroso e sorprendente in termini di spettacolarità. Gli uomini sono poco più che comparse ma non si può dire lo stesso del personaggio di Woody Harrelson che stabilisce la sua personale interpretazione-omaggio al colonnello Kurtz di Apocalypse Now. Il film di Coppola viene citato di peso, arriva pure un attacco con gli elicotteri, con un Harrelson pazzo e tormentato militare nella scia di Marlon Brando, lui è il vero antagonista della scimmia Cesare “morfizzata” sulle fattezze dell’immancabile Andy Serkis, un duello che non manca di duri confronti e sorprese.

The War - Il Pianeta delle Scimmie

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Si riconosce l’influenza de La Grande Fuga, altro classico del war-movie, nel momento per The War – Il Pianeta delle Scimmie di trasformarsi in un film carcerario, senza dimenticare che la prigionia e la costrizione restano un tratto sempre presente sin dai primi film originali, e i videogame post-apocalittici come The Last of Us, per le ambientazioni desolate, invernali e il personaggio accessorio della bambina muta Nova, interpretato dalla giovane Amiah Miller. La progressiva e irreversibile perdita di umanità, la nascita di un domani migliore portato da una specie più umana degli umani, sono alcuni dei crismi di un capitolo che si può ritenere conclusivo, in realtà come è facile immaginare la saga avrà la forza di riportare al cinema lo scontro tra uomini e scimmie anche in futuro.

Sciamano