Aggiornato il Marzo 6, 2009 da Il Guru dei Film
L’ex divo di 9 settimane e mezzo è lo splendido protagonista di questo film che racconta il malinconico declino di una vecchia star del wrestling. Con Marisa Tomei, Evan Rachel Wood e la canzone di Bruce Springsteen.
Con tutto il rispetto per Sean Penn, all’Oscar ho fatto il tifo per Mickey Rourke. Uno che ce l’ha messa tutta a demolirsi la carriera e la vita, facendosi spappolare la faccia in incontri di pugilato di serie C e finendo a vivere come un barbone. Che Mickey fosse uno specialista di ritratti di looser e maledetti lo sappiamo dai tempi di Rusty il selvaggio e Homeboy (riascoltatevi la colonna sonora di Eric Clapton) ma con The Wrestler fa uno scatto in più: mette in scena se stesso con l’ironia dolente di un Marlowe all’ultima indagine e il coraggio di chi è sopravvissuto al buio delle backstreets. Il botulino e la chirurgia plastica a lui sono serviti per riavere una faccia, mica per sfidare le rughe. E il fatto che oggi somigli al ritratto cubista del divo degli Anni ’80 sembra la vendetta contro lo yuppie di 9 settimane e mezzo che è stato la sua dannazione. I Golden Globe, il Leone d’Oro e la Coppa Volpi sono i giusti riconoscimenti per un film bello e commovente e una performance d’attore fuori dal comune.
The Wrestler è la storia di Randy ‘The Ram’ Robinson, un divo del wrestling degli Anni ’80 che oggi sbarca il lunario esibendosi nelle palestre dei licei e nei ring di provincia del New Jersey. La sua vita è nel brivido del combattimento e nel legame con i pochi fan che gli sono rimasti. Per questo si allontana dalla figlia Evan Rachel Wood. Un giorno viene colpito da un infarto durante un match e il medico lo costringe a smettere con il wrestling e gli steroidi. Il buon Randy, che si definisce ‘un pezzo di carne maciullata’ tenta di ricostruirsi una vita, si mette a lavorare in una tavola calda e incontra una spogliarellista non più giovanissima, Marisa Tomei che lo convince a riavvicinarsi alla figlia. Randy ce la mette tutta per diventare ‘un uomo migliore’ ma la vita normale, si sa, è più complicata di un incontro di wrestling. E il richiamo del ring è troppo forte: così decide di tornare nei panni di ‘The Ram’ per l’ultima volta, in un match di rivincita contro il suo avversario storico, l’ Ayatollah.
Darren Aronofsky confeziona un film-ballata in cui la vita e le sconfitte sono più importanti dello spettacolo del wrestling, Mickey Rourke ci regala un personaggio memorabile che la canzone di Bruce Springsteen ha già consegnato alla poesia.
Paolo Biamonte