Aggiornato il Ottobre 30, 2009 da Il Guru dei Film
Per due settimane nei nostri cinema si vedrà il film realizzato durante le prove allo Staples Center di Los Angeles dello show che avrebbe riportato il divo di Thriller in scena e che, dopo la sua morte improvvisa, sono diventate la sua ultima prova d’artista.
Per i fan This is it diventerà un documento imprenscindibile. Da mercoledì, per due settimane lo vedremo al cinema mentre già è uscito il doppio cd. Poi sarà la volta del Dvd, un’operazione che stra fruttando milioni di dollari e che è il culmine del clamoroso rilancio che la musica di Michael Jackson ha conosciuto dopo la sua morte prematura e improvvisa, ma non del tutto inaspettata, a pochi giorni dalle 50 repliche in programma alla O2 Arena di Londra, il palcoscenico scelto per il suo clamoroso ritorno sulle scene. Un clamoroso ritorno, sicuramente motivato dalle difficoltà finanziarie in cui versava Jackson e che, stando ai testimoni, nella sua volontà doveva rappresentare il suo commiato dalle scene live. Come è praticamente inutile ricordare, il povero Michael è morto prima di volare a Londra, schiantato dalla letale miscela di anestetico da sala operatoria e psicofarmaci che era la sua dieta quotidiana.
Il film, confezionato con assoluta maestria, è dunque il diario delle prove dello show, tenute allo Staples Center di Los Angeles.
Si tratta di materiale che probabilmente è stato girato per uso privato e che, se Jackson non fosse morto, difficilmente avremmo visto. Rispetto alle drammatiche descrizioni delle sue condizioni nei giorni della sua morte, Jacko appare in buona forma: magrissimo, si nutriva praticamente solo con bevande a base di vitamine e proteine, attento a non forzare, anche nelle prove dimostra di essere uno dei più grandi ballerini degli ultimi decenni e di avere ancora un perfetto controllo della voce. Di più: pur essendo al centro di una produzione gigantesca e complicatissima, con effetti speciali, tecnica in 3D (in Smooth Criminal c’è perfino un effetto che lo mette accanto a Bogart in un film), attorniato da ballerini e musicisti tutti super professionisti, Jackson cura ogni minimo dettaglio, da’ indicazioni, corregge errori, spiega con garbo ma con fermezza come va eseguito un arrangiamento o una coreografia.
I brani sono gli stessi che si ascoltano nel cd: Wanne Be Startin’ Somethin’, Jam, They Don’t Care About Us, Human Nature, per passare poi a Smooth Criminal, The Way You Make Me Feel e Shake Your Body, insieme ai Jacksons. Ecco quindi I Just Can’t Stop Loving You (con Siedah Garret) e Thriller, seguite da Beat it, Black or White, Earth Song, Billie Jean e Man in The Mirror. Più l’inedito This is it che conclude la sequenza finale del film con i Jackson Brothers ai cori.
Kenny Ortega, regista del film, è lo storico coreografo di Michael Jackson, con un curriculum da star che comprende anche la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Los Angeles. Era amico di Michael e ha ammesso che la morte di Jackson è stato un trauma non del tutto inaspettato. Con This is it ha firmato il migliore degli omaggi possibili, mostrando un artista fuori dal comune impegnato nella cosa che sapeva fare meglio: stare su un palco. Purtroppo, come ci ha insegnato la storia, il suo dramma era vivere fuori da lì.
Paolo Biamonte