Aggiornato il Ottobre 27, 2011 da Il Guru dei Film
Il terzo capitolo della saga con i robot trasformabili.
Gli Autobot sono ancora al fianco degli uomini e all'amico fidato Sam ma i temibili Decepticon hanno in serbo un nuovo attacco da sferrare, un'invasione totale che trae origine alcuni decenni prima quando un oggetto misterioso si schiantò sul suolo lunare. L'esito della battaglia finale è legato a un'arma segreta in mano ai Decepticon in grado di sconvolgere ogni equilibrio.
Difficile credere che un film del genere sia, dati alla mano, il quarto incasso maggiore di tutti i tempi, certo grazie anche al sovrapprezzo del 3D, il pubblico è accorso nonostante le quasi tre ore di durata (!!) e una serie di avvenimenti non sempre limpidi per la regia di Michael Bay in una delle sue opere pachidermiche e gonfie di effetti speciali. Produce Spielberg ma questo non basta a scongiurare una lunghezza estenuante e un'assenza preoccupante di personaggi significativi, anche i famosi robot trasformabili non riescono a sopperire questo aspetto, il protagonista principale è ancora una volta Shia LaBeouf, più che un attore, un mistero, quasi insignificante e sempre pronto a lanciare urletti. Eppure il film ha fatto sfracelli dovuti per buona parte a un comparto tecnico mostruoso, derivato da un budget di produzione di pari livello intorno ai 195 milioni di $.
Michael Bay è un regista che non ha mostrato particolari progressi, gira sempre lo stesso film dai tempi di "The Rock", una miscela di sequenze gigantesche, effetti speciali, umorismo di grana grossa per famiglie e una spruzzata di (in)sano patriottismo che in USA lascia sempre il segno. In questo ultimo capitolo le sequenze d'azione hanno il pregio di apparire meno confusionarie, per alcuni frangenti si può parlare di piccoli piani-sequenza montati in serie, resta sempre la piattezza tipica del famoso shooter e una ripetitività disarmante, in pratica una scena vista al quinto minuto non differisce per intensità ed emozione da quelle del finale. "Transformers 3" dispone bene con un prologo affascinante che, assecondato da filmati d'epoca, unisce la corsa allo spazio degli anni 60 alle vicende della lotta fratricida delle due razze robot, in particolare viene sotto inteso che l'allunaggio del 1969 è dovuto a una missione segreta per accertare la presenza di una nave aliena. In questi primi minuti si possono ammirare la fuga di un'astronave inseguita da una scia concentrica di missili, bellissima scena, e l'altrettanto riuscito schianto sul lato nascosto della Luna. Per brevi secondi si intravede il presidente John F. Kennedy che dopo "X-Men L'inizio" (2011) si ritrova in un'altra produzione fantascientifica.
Il film comincia a perdere i giri con il nostro eroe Sam, siamo rientrati ai nostri giorni, che incontra invece nell'ordine il presidente Obama, altra comparsa contro-figurata con foto-montaggi, e una nuova compagna, in sostituzione della bella Megan Fox dei capitoli precedenti (silurata, pare, dallo stesso Spielberg per delle dichiarazioni sgradite), una biondona più alta di lui, la modella Rosie Huntington-Whitley che si segnala per due labbra pronte a esplodere da un momento all'altro. Tra i due una storiella d'amore che non convince mai, il tutto intramezzato dalle solite gag che ammorbano dal primo capitolo con altri variopinti personaggi: i genitori di Sam sono da denuncia, il Bruce Brazos di Malkovich sciroccato entra ed esce quasi subito, John Turturro non gli pare vero di fare il deficiente ultra pagato ancora una volta e anche Frances McDormand si scomoda in un ruolo da dura direttore della Sicurezza Nazionale.
I robot giganti intanto si muovono e trasformano sulla scena per alcuni momenti gustosi, l'inseguimento sull'autostrada (con alcuni passaggi riciclati da "The Island"), simpatici i due robottini domestici al fianco del protagonista, appare invece abbastanza ridicola la seriosità del leader Autobot Optimus che deve sempre dispensare frasi alti sonanti, nel versante di cattivi svetta il temibile robot tentacolare Driller guidato da Shockwave in combutta con Megatron che ritorna malconcio dopo gli eventi del secondo capitolo. Il robot Sentinel è invece quello che riserba alcuni retroscena interessanti. La parte centrale immobilizza il film e, tra le altre cose, serve per introdurre anche dei personaggi umani collaborazionisti con i Decepticon, l'ultima ora invece è dedicata alla gigantesca invasione di Chicago, con molte similitudini con i recenti "Skyline" e "World Invasion", che può scatenare Bay con le ormai immancabili scene di elicotteri (una fissa ricorrente) e gente che si paracaduta sulla linea di combattimento. La sequenza più spettacolare è l'attacco dell'avvolgente Driller ai danni di un grattacielo, stritolato e fatto collassare con all'interno i protagonisti che rotolano e scivolano in ogni direzione tra piani sventrati e tonnellate di detriti. Grande sarabanda finale ma il coinvolgimento è flebile e il risultato complessivo modesto.
Titolo Originale: "Transformers : Dark of the Moon"
Paese: U.S.A.
Rating: 5/10