Tropa de Elite (2007) J. Padilha

Aggiornato il Giugno 11, 2008 da Il Guru dei Film

Tropa de EliteTit.originale: Tropa de Elite
Paese: Brasile

L’inferno delle favelas di Rio de Janeiro visto dalla parte dei reparti di polizia speciali brasiliani. Film premiato con l’Orso d’oro al festival di Berlino 2008

Rio de janeiro, 1997. Il giovane Nascimento, comandante di una squadra delle forze speciali di polizia (BOPE), sta per diventare padre e medita di lasciare il posto, ma prima deve trovare un degno sostituto. La sua attenzione è rivolta verso due reclute promettenti: Neto e Matias, due amici dalle personalità differenti ma uniti da uno spirito comune di giustizia. Nel frattempo il BOPE è chiamato a preservare la sicurezza di un quartiere turbolento dove il sommo pontefice, atteso in visita ufficiale, ha deciso di fermarsi per riposare.

E’ difficile trovare, se non in certi scenari di guerra, posti peggiori delle favelas brasiliane devastate dal degrado sociale e urbano, zone enormi lasciate in balia di bande criminali armate, capaci di gestire traffici illegali redditizi (nel precedente conterraneo "[[City of God]]" veniva descritta l’ascesa del crimine negli anni 70), un mondo che la polizia non riesce ad arginare e che anzi, molto spesso, asseconda in cambio di mazzette provenienti dai giri delle bische e prostituzione mentre rimane lo smercio della droga il business più grosso.

Un pugnale, due pistole incrociate, al centro un teschio ghignante: è il simbolo del BOPE (Batalhao operaçaoes policiais espeçiais), il reparto d’elite della polizia di Rio formato da cento unità super-addestrate per le incursioni nelle zone più pericolose della metropoli. Il BOPE è in pratica l’unica ed estrema soluzione in grado di salvaguardare, seppur con metodi brutali, la legge nelle favelas della città e contenere la corruzione della polizia ordinaria.

Il regista [[José Padilha]] trae dal best-seller "[[Elite da Tropa]]" scritto da [[Luiz Eduardo Soares]], con la consulenza degli ex-membri del BOPE André Batista e Rodrigo Pimentel, un film dal taglio documentarista (del resto l’autore ha in precedenza girato il docu-criminale "[[Ônibus 174]]", 2002) e iperrealistico, ultimamente molto in voga (si pensi anche al nostrano "[[Gomorra]]"), sempre fedele alla crudezza dei fatti di cronaca ma anche abile e accattivante nella sua confezione spettacolare, che lo avvicina a un pubblico di massa(in patria il film é stato un campione d’incassi).

Le riprese concitate, spesso e volentieri ottenute con telecamere a mano, un montaggio frenetico, la colonna sonora eccitante e scatenata (il prologo), la voce narrante fuori campo del capitano Nascimento, numerose esplosioni di violenza, compongono un quadro adrenalinico che ben si sposa con i momenti di introspezione riguardanti le personalità dei personaggi, che si confrontano sul territorio e la popolazione, offrendo uno spaccato della società brasiliana inedito e vivido: per es. i ragazzi smidollati benestanti di Rio frequentati da Neto.

Piuttosto ordinario anche se molto divertente è l’episodio riguardante l’addestramento delle reclute del BOPE a base di esercizi durissimi, umiliazioni assortite e tanta violenza (non solo psicologica). A proposito di violenza il film è di una crudeltà disarmante, bisogna entrare nell’ottica dei protagonisti, il capitano Nascimento in testa, che non esitano a torturare e molestare gente inerme (alcuni "interrogatori" sono insostenibili), ammazzare a sangue freddo, pur di arrivare a un risultato di giustizia. Il finale della pellicola testimonia la raggelante strategia del BOPE, incursori spietati che entrano silenziosi nelle favelas per annichilire l’obiettivo.

Grande film, con ottimi interpreti, davvero stimolante su differenti livelli, giunto in Italia senza nemmeno un doveroso divieto ai minori di 18 anni per le "brutture" mostrate. Da vedere.

Rating: 8/10