Tropic Thunder – La guerra è un film da ridere

Aggiornato il Ottobre 24, 2008 da Il Guru dei Film

Film: Tropic Thunder Ben Stiller mette alla berlina l’industria hollywoodiana dell’intrattenimento bellico e i suoi protagonisti. Insieme a lui Robert Downey jr., Jack Black e un irriconoscibile Tom Cruise.

Ben Stiller è un autore di best seller che si è formato in tv, conosce benissimo Hollywood e sa come utilizzare in modo intelligente l’umorismo sgangherato. E non ha paura del politically scorrect. Stiller è uno di quelli che con una parodia riesce a mettere in mutande (e non solo in senso figurato) un intero mondo, valga per tutti il super cult Zoolander (purtroppo la traduzione italiana è una schifezza). Con Tropic Thunder prende a pernacchie tutta la routine trombona che a Hollywood circonda i film di guerra, dall’inevitabile patriottismo dell’Academy che assegna l’Oscar alla retorica in cui affogano certi kolossal, fino a quei meccanismi per cui un divo da action movie si riscatta facendo l’eroe per la patria o interpretando un personaggio con un handicap

 

Film: Tropic Thunder

 

Il film è impostato come un kolossal di guerra ad alto budget nel Sud Est asiatico con un’arrogante star degli action movie che sogna l’Oscar, Tugg- Speedman-Ben Stiller, un pluripremiato attore così fedele al metodo da tingersi la pelle di nero, Kirk-Lazarus-Robert Downey jr., e il divo grasso e cocainomane di una saga comica Jeff Portnoy-Jack Black. I tre vanno nella giungla convinti di essere calati in una finzione ma, a loro insaputa, il regista, con la complicità dell’autore dell’inevitabile best seller da cui il film è tratto, vengono spinti nel cuore di un vero conflitto con dei guerriglieri incazzatissimi. Tropic Thunder è un film meta-cinematografico che cita volutamente Rambo, Platoon, Apocalypse Now, Salvate il soldato Ryan, Quella sporca dozzina per mettere alla berlina l’industria hollywoodiana che ha fatto della guerra un intrattenimento miliardario. Ma al tempo stesso sbeffeggia i divi, le loro debolezze. Non si salva nessuno, men che meno i produttori: basta guardare quello, grasso, sboccato e peloso interpretato da un irriconoscibile Tom Cruise. Tra i camei da segnalare quelli di Tobey Maguire e Matthew McConaughey.
Paolo Biamonte