Aggiornato il Dicembre 17, 2008 da Il Guru dei Film
Remake dell’omonimo classico della fantascienza anni 50 diretto da Scott Derrickson con protagonista Keanu Reeves. Effetti speciali a profusione per una vicenda sempre attuale.
L’alieno Klaatu ([[Keanu Reeves]]) giunge sulla terra, accompagnato dalla fedele guardia Gort, per invitare la razza umana a cambiare il suo dissennato stile di vita che sta portando alla distruzione il pianeta. Le autorità non comprendono la gravità della situazione e ignorano che Klaatu ha ormai deciso che per gli uomini è tempo di morire, solo la giovane scienziata Helen ([[Jennifer Connelly]]) può scongiurare il pericolo.
Nella recente produzione selvaggia di remake questo Ultimatum alla terra era uno dei pochi che aveva sensati motivi per la sua realizzazione: aggiornare un film ormai vecchio di 57 anni, riproporre temi centrali e sociali sul tortuoso cammino della razza umana nel nuovo millennio. Nonostante le premesse [[Scott Derrickson]] ("L’esorcismo di Emily Rose") purtroppo fallisce su tutta la linea e dirige uno dei blockbuster più noiosi e inutili dell’anno.
Se la trama segue piuttosto fedelmente gli avvenimenti del capolavoro originale diretto da [[Robert Wise]] ("Gli invasati") è la sceneggiatura ad essere un colabrodo di ingenuità e situazioni imbarazzanti, basterebbe citare la sequenza dell’autopsia e l’interrogatorio con la macchina della verità per seppellire di risate la pellicola, ma lo screenplay di David Scarpa si spinge verso altre sciocchezze, la più vistosa delle quali è il gratuito e mortificante incontro tra Klaatu e un altro alieno residente sulla terra da 70 anni che avviene all’interno di un MacDonald’s.
Gli effetti speciali, come era lecito attendersi, sono impiegati in maniera a dir poco massiccia e riguardano in particolare la creazione di misteriose sfere di luce ed energia che sostituiscono i dischi volanti del capostipite, anche il leggendario robot servitore Gort subisce un restyiling difatti ora è alto circa 30 metri e ha una fisionomia umanoide, con addirittura i pettorali scolpiti, e la classica fenditura all’altezza degli occhi da cui escono raggi in grado di neutralizzare ogni ordigno umano. Rimane il fatto che tonnellate di CGI non riescono ad avere un oncia di fascino e, con tutta la buona volontà, si continua a preferire i modelli "vintage" originali.
Meglio lasciare perdere anche l’aspetto contenutistico del nuovo "Ultimatum alla terra", che si rivela più uno spin-off maldestro dei recenti film catastrofici americani ("[[La guerra dei mondi]]", "[[Cloverfield]]", ecc.) che un remake rispettoso, inoltre i momenti-chiave della pellicola sono risolti in modo talmente repentino (il finale) da infastidire anche lo spettatore più indulgente.
Keanu Reeves ("[[Point Break]]", "[[Constantine]]") divide i giudizi e c’è chi applaude all’interpretazione distaccata e fredda dell’alieno Klaatu, mentre i contrari dicono che è l’ennesima prova senza nerbo di un attore mediocre. Qui si propende per la seconda ipotesi in quanto la condizione da "imbalsamati", sino a prova contraria, non è cosa di cui vantarsi molto in giro. Jennifer Connelly ("[[Requiem for a dream]]", "[[Hulk]]") preoccupa per il suo stato anoressico, il personaggio che impersona sembra l’unico credibile del film stretto tra un alieno catatonico che cammina sulle acque e un bambinetto insopportabile, suo figlio adottivo, che porta il nome di Jaden Smith (figlio del noto [[Will Smith]]). Il premio Oscar [[Kathy Bates]] ("Misery non deve morire") è il segretario di stato Regina Jackson.
Non mancano sequenze spettacolari (l’arrivo sulla terra dell’oggetto non identificato, l’attacco dello sciame di insetti-cyborg, ecc.) ma difettano clamorosamente d’impatto ed emozione, una caratteristica che pervade tutto il film, ambientato nell’inflazionata New York, che inoltre non si risparmia in frettolosi messaggi retorici. Qualcuno poi deve spiegare perché non viene pronunciata la mitica frase: "Klaatu barada nikto". Una delusione.
Tit. originale: "The Day the Earth Stood Still"
Paese: USA
Rating: 4/10