Una notte al museo – il pazzo mondo di Ben Stiller

Aggiornato il Febbraio 2, 2007 da Il Guru dei Film

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Campione d'incassi in America, il film e' un prodigio di effetti digitali con il comico nel ruolo di un guardiano notturno che si trova a fronteggiare un delirio di reperti che prendono vita.


Una notte al museo si propone di essere ricordato come la prima commedia action-adventure. Immaginate una combinazione di Jumanji e del Mago di Oz con un po' di Mamma ho perso l'aereo, Jurassic Park, una colonna sonora stile Star Wars, un'iradiddio di effetti digitali e un [[Ben Stiller]] in stato di grazia che garantisce l'interesse del pubblico piu' giovane. E in America, tanto per dire, il film e' ai primi posti del box office.
La storia e' questa: divorziato e senza lavoro, Larry Daley-Ben Stiller si deve trasferire da Manhattan al Queens dove trova un posto di guardiano notturno presso il museo di Storia Naturale di New York. La prima notte di lavoro il povero Larry-Ben non sa cosa l'aspetta dopo che i suoi colleghi piu' anziani, Dick Van Dyke, Mickey Rooney e Bill Cobbs, gli consegnano le chiavi avvertendolo, con una strana luce nello sguardo, che 'niente puo' lasciare il museo'.
Succede semplicemente che, a causa di una strana tavoletta egiziana, che il posto prende vita. Dunque c'e' un Tyrannosaurus Rex che lo insegue ma gli riporta l'osso come i cani, un popolo di pigmei lo tempesta di minuscole frecce, animali di ogni genere si mettono sul suo cammino compresa una scimmia che gli ruba le chiavi e inghiotte le istruzioni. Perfino la statua di Theodor Roosevelt si anima grazie a Robin Willliams che fa del 26mo presidente degli Stati Uniti un personaggio che si comporta da boss, dispenda slogan e consigli, avvolge Larry in una forma morale.
Tra gli incontri piu' strani, la lite con sotto testo gay tra un generale romano e un cowboy in miniatura interpretati rispettavivamente da Steeve Coogan e Owen Wilson. Tutto quello che accade fuori dal museo, compreso, cinicamente l'incontro del protagonista con il figlio di 10 anni che non lo stima piu' sembra essere volutamente meno interessante.
Della nuova generazione americana, Ben Stiller e' il comico che meglio degli altri e' riuscito a interpretare il nuovo spirito dei tempi, dove South Park conta almeno quanto l'epoca d'oro del Saturday Night Live e il target di riferimento sono i piu' giovani. E' un cultore del demenziale e della istant parodia ma solo sul set: perche' come lui stesso ha confessato, nella vita di tutti i giorni fa una gran fatica a ridere e a capire perche' lo trovano cosi' divertente. Forse e' questo il segreto che lo porta sempre in testa al box office.
Paolo Biamonte