Aggiornato il Settembre 29, 2011 da Il Guru dei Film
Un'invasione di mutanti atomici diretta da Inoshiro Honda.
La polizia di Tokyo indaga sulla scomparsa di un gangster ma non sembra il solito caso: dei testimoni dicono che è scomparso nel nulla sotto i loro occhi. Qualcosa di strano si annida nelle strade della città, una minaccia mostruosa frutto degli esperimenti atomici al largo del Pacifico. Il professor Masada intuisce che dietro alla scomparsa di alcune persone si nasconde un tragico segreto che non tarda a gettare la città nel caos.
Il regista Inoshiro Honda è quello del primo leggendario "Godzilla" (1954), uno dei nomi cardine del cinema fantastico del secolo scorso, è anche l'autore che ha fondato sul pericolo dell'energia nucleare buona parte, se non tutta, la sua filmografia. "Uomini H" è uno dei suoi moniti più riusciti e inascoltati visto che in Giappone, nei successivi anni dall'uscita nei cinema, sono sorti decine di siti nucleari, tra i quali anche quello famigerato di Fukushima esploso in seguito (con conseguenze da verificare tuttora in corso) a un terribile tsunami. "Uomini H" è la paura di qualcosa di incontrollabile e devastante per l'uomo, la nascita di nuovi esseri pronti a regnare su un pianeta morto e prosciugato di ogni forma di vita.
Honda in uno dei primi, personali tentativi a sfondo horror ibrida lo scenario con il noir anni 40 americano, la storia verte su un classico canovaccio tra guardie e ladri intorno a un locale notturno, la scomparsa di un malvivente scatena una caccia all'uomo che vede al centro la sua compagna, una bella ragazza (Yumi Shirakawa) che per lavoro si esibisce come cantante in alcune parentesi in omaggio alla Rita Hayworth di "Gilda". Il film perde di mordente quando insegue le peripezie dei principali protagonisti, tra pedinamenti e interrogatori da film poliziesco, tra i quali il commissario con il volto dell'attore feticcio Akihiko Hirata ("Godzilla") mentre si ridesta nei momenti di fantastico puro e la presenza di strani fenomeni mortali, provocati da una informe massa gelatinosa, un particolare che porta subito al confronto con il coevo "Blob il fluido che uccide", girato negli USA.
Gli effetti speciali sono molto buoni, curati dal fidato collaboratore del regista Tsuburaya, e riguardano in gran parte il prosciugamento del corpo delle vittime che si disciolgono lasciando a terra i soli vestiti, un procedimento ottenuto con dei manichini di gomma fatti sgonfiare ad arte e ripresi ad alta velocità, vi sono anche degli effetti ottici notevoli (per l'epoca) e raffigurano le entità quasi spirituali dei mostri che aleggiano sul luogo dei delitti. Queste manifestazioni avvicinano "Uomini H" alla ghost-story, nella più bella e ricordata scena del film un gruppo di marinai si avvicina a una nave alla deriva, in apparenza abbandonata, al suo interno non mancano i brutti incontri e presenze inquietanti ectoplasmatiche, un momento vicino ai racconti di William H. Hodgson e a pellicole successive come "Fog" di Carpenter.
La figura dello scienziato Masada (Kenji Sahara) riconduce la causa del male agli sciagurati esperimenti atomici dell'uomo in mare aperto, colpevoli di avere dato forma a una nuova vita di esseri mostruosi capaci di scivolare con la complicità dell'acqua (tutti gli attacchi si svolgono sotto la pioggia o nei pressi di corsi d'acqua) verso le prede umane per depredarne l'intero corpo ed essenza. Girato con un taglio di fotografia cupo e denso "Uomini H" ha in serbo anche un buon finale, dal clima claustrofobico, dentro le fogne della città messe a ferro e fuoco dalle autorità nell'estremo tentativo di fronteggiare la catastrofe. Un discreto (fanta)horror vintage da recuperare.
Titolo Originale: "Bijo to Ekitainingen"
Paese: Giappone
Rating: 7/10